A Mantova piano anti-ingorghi per scuole e aziende e pedibus da record
foto da Quotidiani locali
Il primo obiettivo è a lunghissimo termine: fare di Mantova una città dalla mobilità sempre più sostenibile e salutare. Il secondo è contingente: mettere uno stop agli ingorghi di auto che, complici i cantieri, stanno accompagnando la riapertura delle scuole in città. Quindi: pedibus spinto che punta a superare il record del pre-Covid insieme a Bike to school e Kiss & ride. Quindi: corsi di formazione per i mobility manager di cui aziende ed enti pubblici devono dotarsi per legge ma troppo spesso limitati da confini di forma che di sostanziale hanno poco. Il tutto confezionato in un pacchetto di progetti pronti al via varati dal Comune per la Settimana europea della mobilità sostenibile che entra nel vivo il 18 settembre. Ad annunciarlo è l’assessore alla partita Iacopo Rebecchi: «Siamo tra gli ottanta Comuni italiani che aderiscono alla settimana europea della mobilità sostenibile e con i Comuni della Grande Mantova e quelli che partecipano al tavolo intercomunale della mobilità abbiamo creato un calendario di eventi e il 21 alla Casa del Mantegna metteremo insieme tutti gli enti del territorio della Grande Mantova con la Provincia per fare sintesi sugli investimenti che faremo nel nostro territorio».
Il nodo casa-scuola
«Già nel primo mandato della nostra amministrazione avevamo reintrodotto a Mantova i pedibus con partecipazione crescente anno dopo anno e nel 2019 avevamo avuto numeri record con quasi 150 bambini iscritti – racconta Rebecchi – purtroppo il periodo del Covid e quello successivo con le entrate a scuola in orari sfasati hanno visto fermarsi questo servizio. Ora con gli orari dell’epoca pre-Covid, puntiamo a superare il record di allora. Peraltro il Pedibus, insieme al Kiss & Ride della Nievo, può aiutare tanti genitori nella logistica della mattina che in queste prime settimane di inizio scuola è un po’ più complicata a causa dei cantieri in fase di ultimazione». Quindi via ai volantini seminati lungo i percorsi casa-scuola per invitare le famiglie a iscrivere figli e genitori accompagnatori a una delle oltre venti linee del Millepiedini che ogni mattina accompagnano i bimbi alle elementari di tutta la città: basta inquadrare il Qr Code sul volantino, scegliere il percorso e iscriversi sapendo che lungo il tragitto si può anche chiedere una fermata sotto casa. Quindi via alle due linee del Bike to school studiate per gli studenti che vivono nei quartieri periferici e frequentano le scuole medie Alberti e Bertazzolo: i volontari Fiab accompagneranno i ragazzi per un periodo per mostrare loro i percorsi in sicurezza e poi lasciarli pedalare con le proprie gambe per spostare la “formazione a due ruote” su altri istituti. E via anche al Kiss & ride per gli alunni della Nievo che gli ausiliari di Aster accolgono in via Po appena scesi dall’auto di mamma e papà e accompagnano in aula. «Servizio quest’ultimo – aggiunge Rebecchi – che quest’anno sarà ancora più utile visto che via Sauro rimarrà chiusa per lavori fino a metà novembre».
Presentazioni nelle scuole
Iniziative, quelle per la mobilità casa-scuola, a cui sono dedicati durante l’intera settimana incontri come quello di martedì alle 17.30 nella Sala degli Stemmi con Ats ed Asst su mobilità, salute e alimentazione o quello con genitori, docenti e cittadini per confrontarsi su come migliorare in modo sano e sicuro l’accessibilità alle nostre scuole, ma anche iniziative come il trekking urbano, la navigazione naturalistica sul lago, il cicloturismo. Non solo: nelle scuole medie e elementari ci saranno presentazioni animate di Pedibus e Bike to school.
Il nodo casa-lavoro
A rendere il traffico eccessivo ci sono anche gli spostamenti casa-lavoro e ogni azienda di certe dimensioni così come ogni ente pubblico è tenuto a dotarsi per legge di un mobility manager in grado «di stilare un piano di mobilità che proponga servizi alternativi all’auto in base alle abitudini dei dipendenti». Il fatto è che spesso si tratta di incarichi pro-forma mentre «per affrontare seriamente i problemi di mobilità di una città serve avere dati precisi e un metodo di lavoro scientifico, ma per questo serve una formazione mirata» fa presente Rebecchi convinto che la cultura della mobilità non può non essere condivisa con tutti gli stakeholder del territorio. «Per questo abbiamo dato incarico allo studio di Mobility in Chain che ha redatto il Pums di Mantova, di svolgere un corso sul Mobility Management. È destinato in prima battuta ai responsabili della mobilità di aziende, scuole, enti pubblici ma è aperto e gratuito anche per chiunque sia interessato». Sono previsti sei incontri di un’ora e mezza ciascuno, per un totale di nove ore di formazione, che si terranno in modalità telematica. Obiettivo: studiare pratiche talmente buone da diventare contagiose.