Ingegnere con la passione per il flauto, muore a 24 anni: per lui era pronto un posto al Cern
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Alberto Ragazzon era laureato in ingegneria elettronica all’università di Udine e diplomato al Conservatorio Tomadini. Da due anni lottava contro una malattia
UDINE. Per lui era pronto un posto al Cern di Ginevra, il tempio della ricerca scientifica, così come un altro incarico in Olanda. Grazie alla sua laurea di primo livello in ingegneria elettronica (ottenuta a Udine con 110 e lode) gli si stava per aprire quel futuro che fin da ragazzino aveva immaginato.
Invece una malattia che lo aveva colpito due anni e mezzo fa, ha interrotto questo percorso: Alberto Ragazzon, 24 anni, di Feletto Umberto, è morto mercoledì 20 settembre, circondato dall’affetto dei suoi cari, a partire dai genitori, Maria Cristina De Colle, medico della neuroradiologia dell’ospedale di Udine, e Renzo Ragazzon, professore di matematica e fisica al liceo Stellini di Udine.
«C’è stata una cosa che mi dato la forza di stare vicino a mio figlio in questi anni terribili della malattia – dice commosso il padre Renzo – : Alberto non se l’è mai presa con il destino. Poteva dire: perché proprio a me? Non l’ha mai fatto. Piuttosto diceva: questa è una cosa che devo superare. Viveva molto il presente e questo mi ha dato forza. È stato facile stargli vicino».
«La sua è stata una vita piena – prosegue Renzo Ragazzon – che è valsa la pena di vivere. Devo dire che sino alla fine accanto a lui ci sono stati amici splendidi, con cui mio figlio ha condiviso momenti intensi, anche quando all’improvviso, a 21 anni, ha saputo di essere malato e da ragazzo è diventato subito uomo, un uomo in grado di dare l’esempio. È riuscito anche a laurearsi durante la malattia».
Alberto, oltre al suo interesse principale, coltivato da sempre, ossia quello degli studi scientifici, aveva anche la passione della musica, tanto da riuscire a diplomarsi in flauto traverso al Tomadini di Udine. «Ricordo quando andammo insieme alla Fondazione Bon – racconta il padre – : Alberto era piccolo e volevo fargli vedere da vicino gli strumenti che quel pomeriggio erano messi a disposizione dei visitatori. Nonostante fosse piuttosto complicato maneggiare e suonare il flauto traverso, Alberto lo prese e con mio stupore riuscì subito a soffiare nel modo giusto facendo risuonare le note. Da quel momento ha sempre respirato musica, anche perché in famiglia, tra i parenti di mia moglie, c’è una lunga tradizione legata al coro Peresson».
Il professor Ragazzon, molto apprezzato dai suoi allievi del liceo Stellini, all’inizio della sua carriera fece ricerca proprio al Cern di Ginevra. Per seguire da vicino il figlio Alberto è da un anno in aspettativa. «Tutto il personale del liceo Stellini – sottolinea il dirigente Luca Gervasutti – in questo momento è vicino alla famiglia del professor Ragazzon: questa è una notizia che ci colpisce profondamente e che si è diffusa rapidamente nell’istituto, dove il docente ha saputo farsi apprezzare per la sua grande preparazione oltre che per le sue qualità umane».
Anche il dirigente del Marinelli, che Alberto Ragazzon aveva frequentato prima degli studi universitari, si unisce al cordoglio. «Sono molto dispiaciuto – afferma Stefano Stefanel –, ci stringiamo ai familiari in questo momento di dolore».
«Alberto aveva frequentato la parrocchia ed era rimasto legato alla comunità di Feletto – lo descrive così il parroco, don Marcin Gazzetta, alla guida della parrocchia da tre anni – . La sua scomparsa è per tutti una grande perdita».
Il funerale del 24enne sarà celebrato venerdì 22 settembre, alle 15, nella chiesa di Feletto.