I cimiteri del futuro: «Saranno giardini della memoria per arte e musica»
foto da Quotidiani locali
Cambiamenti climatici, sostenibilità, consumo di suolo e risparmio energetico sono temi che non riguardano più solo i vivi. “Cimiteri del futuro” è il titolo del convegno europeo promosso da Asce, l’Associazione dei cimiteri storico-monumentali in Europa, e ospitato da Tea al Mamu, che ha visto raccolti a Mantova qualificati relatori nazionali ed europei per fornire indicazioni, risposte e suggestioni sull’argomento.
«In quello che è il quadro più generale del cambiamento climatico in corso e di temi quali la sostenibilità ambientale, il minor consumo di suolo e il risparmio energetico non sono esclusi i cimiteri visto che hanno già un forte impatto e che nel prossimo futuro ne avranno anche di più – ha detto la presidente di Asce Lidija Pliberšek – a ciò si aggiungono i mutamenti sociali indotti da vari fattori, non ultimo la crisi economica globale, che hanno comportato cambiamenti anche nelle pratiche di sepoltura. Affrontare queste sfide richiederà il coinvolgimento di diverse professionalità, dagli architetti agli antropologi, dai paesaggisti agli specialisti della valorizzazione culturale».
Come trasformare i cimiteri di oggi per far fronte a tante sfide? «Da sempre lavoriamo perché i cimiteri siano vissuti come luoghi di memoria e di bellezza in cui riconoscersi – ha detto il presidente di Tea Massimiliano Ghizzi – un impegno che va di pari passo con le attività operative dei siti che abbiamo in gestione, tra efficienza e qualità delle nostre prestazioni ma anche sensibilità, ricerca e cura per le storie che quelle lapidi e quelle pietre rappresentano». Andrea Caprini, assessore al welfare del Comune di Mantova, ha portato i saluti della città ai convegnisti, diverse centinaia, provenienti dall’Europa ma anche da Regno Unito, Nigeria e Stati Uniti per un totale di sessanta nazioni rappresentate. “Gestire, preservare, valorizzare” è il titolo dell'intervento di Simona Sogliani, funzionaria Tea dei servizi cimiteriali, dedicato al cimitero monumentale di Borgo Angeli che si è inserito nei numerosi contributi. Massimo Ferrari del Politecnico di Milano, infine, ha tenuto una relazione sul tema “Immaginare il cimitero del futuro: ricerche progettuali in corso”. «I cimiteri di oggi, rispetto a quelli ottocenteschi, sono grandi edifici della città, un giardino della memoria – ha detto – i cimiteri d'oltralpe guardano al bosco per trovare consolazione, i nostri sono luoghi che raccontano la città e ne fanno parte. Va invertito il concetto del contenitore chiuso, in chiave sostenibile. Sono grandi aree verdi che vanno vissute come parchi urbani: come accade già in altri territori d'Italia possono diventare luoghi di musica, arte e spettacoli».