Marina Nova a Monfalcone circondata: il mare coperto di legni
foto da Quotidiani locali
MONFALCONE. Certo è che lo scenario ha davvero dell’inquietante. Un ammasso di proporzioni imponenti, tra rami e veri e propri tronchi d’albero ha invaso ogni spazio, costa, ansa, rientranza che sia, oscurando il mare. Materiale addossato tra gli scogli, spiaggiato lungo il litorale di Marina Nova, ad intrecciarsi in una sorta di “tappeto” a coprire ampie porzioni di specchi acquei. Questo autunno sciroccoso, “ostaggio” dei picchi di alta marea, dei moti ondivaghi, con la pioggia a ritmi alternati, ha consegnato al mare un addensamento di “legno” tale da immaginare di poterci camminare sopra.
Tutto scaricato dall’Isonzo, se non anche da altri affluenti, dai sinistri richiami di distruzione. Ieri anche in lontananza si intravvedevano ulteriori, indistinte ma evidenti ramaglie in arrivo.
Enormi cumuli stagnanti, abbandonati dal vento che ha dato tregua. Il sole spuntato tra le nuvole illuminava distese di rami di tutte le lunghezze e dimensioni, e poi tronchi, radici, qua e là qualche rifiuto, per lo più plastica galleggiante.
C’era chi arrivava, curioso, scattando con il cellulare questa natura “scombinata” , girando anche video. Una quiete quasi surreale, l’acqua alta che dava voce ad un pigro sciabordio. «Mai visto, in tanti anni, una cosa del genere», si sussurrava. «Qua ci vorranno due mesi per mettere a posto tutto», l’incredulità di un uomo. «Serviranno le draghe per ripulire questo mare», c’era anche chi commentava con gli occhi sgranati sulla distesa “solida”.
Sicuramente un evento importante, da considerare effettivamente eccezionale. La darsena da quarantadue ormeggi, ancora in corso di lavori, in concessione all’associazione Casoneri, è coperta in tutta la sua lunghezza. Una piccola barca da pesca e un natante da diporto ondeggiavano impercettibilmente, “incastrati” nella melma di rami e legni. Dall’altra parte, lungo la spiaggia libera protetta dalla scogliera, antistante i casoni, la linea di costa incurvata “abbraccia” una vasta superficie marina color marrone. A Marina Nova nello specchio acqueo racchiuso dalla diga frangiflutti, tronchi spiaggiati si intercalano a grandi quantità di rami, e così si ripete l’immagine lungo buona parte di litorale. Fa impressione solo a pensare che ancora all’inizio di ottobre i bagnanti si godevano ancora giornate calde e assolate, altrettanto anomale ma apprezzate, il mare scintillante e trasparente. E la preoccupazione è dietro l’angolo, l’allerta gialla e arancione lanciata ieri dalle previsioni meteo della Protezione civile per la giornata odierna, non depone per una pur auspicata stabilizzazione. La normalizzazione sembra lontana, quasi ignota nel fibrillare di un clima che non distingue più le stagioni.
Finché l’alternarsi capriccioso delle maree non si ferma, finchè le allerte cariche di pioggia e di scirocco non lasciano il posto alla stabilizzazione, non c’è altro che attendere. Prima di intervenire, infatti, è necessario che la situazione si normalizzi. Intanto, il problema ed il timore è la sicurezza a mare, per gli ormeggi e per la navigazione, come ha spiegato ieri il sindaco Anna Maria Cisint che in tal senso si è interfacciata con la Capitaneria di porto e si è messa in contatto anche con il presidente della Regione, Fedriga. L’allerta fa paura. In attesa che la situazione si calmi e permetta di programmare gli interventi più idonei.