Padova, esplosione nelle Acciaierie Venete: tre operai feriti, di cui uno con gravi ustioni. Uil: “Andare al lavoro è andare in guerra”
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Un’esplosione in uno dei forni dello stabilimento e tre operai feriti, di cui uno con gravi ustioni. E’ questo il resoconto dell’incidente avvenuto nella tarda mattinata del 27 ottobre all’interno delle Acciaierie Venete, nella zona industriale di Padova. L’intervento dei Vigili del fuoco e degli operatori del Suem 118 è scattato intorno alle 13.30. Le […]
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Un’esplosione in uno dei forni dello stabilimento e tre operai feriti, di cui uno con gravi ustioni. E’ questo il resoconto dell’incidente avvenuto nella tarda mattinata del 27 ottobre all’interno delle Acciaierie Venete, nella zona industriale di Padova. L’intervento dei Vigili del fuoco e degli operatori del Suem 118 è scattato intorno alle 13.30. Le squadre del comando di Padova sono al lavoro per evacuare l’azienda, metterla in sicurezza e monitorare la sezione della lavorazione e fusione dell’acciaio, ossia la parte dell’impianto dove è avvenuta la deflagrazione. Nel frattempo, la Questura di Padova ha già sottoposto l’area a sequestro.
Le cause dell’esplosione sono ancora ignote. Un’ipotesi è che l’acqua che partecipa al processo di fusione, per qualche motivo, non sia evaporata, entrando a contatto con l’acciaio incandescente e causando così la deflagrazione. In ogni caso, l’incidente ha provocato il ferimento di tre operai. Il più grave è un cittadino bosniaco di 49 anni, ora ricoverato nel reparto Grandi ustioni dell’ospedale cittadino. Con lui soccorsi altri due dipendenti: un 39enne e un 50enne che, investiti dall’onda d’urto, hanno riportato ferite abbastanza lievi.
“Ormai andare al lavoro è come andare in guerra: come è possibile?”, ha commentato in una nota Roberto Toigo, segretario Uil del Veneto. “Mi sto chiedendo se manca qualcosa nei percorsi di formazione che vengono fatti per legge, mi sto chiedendo se le aziende adottino davvero con rigore tutte le norme di sicurezza”. Toigo ha poi ricordato che da inizio anno sono già 60 i decessi avvenuti in Veneto nell’ambito del lavoro.
“E’ evidente che bisogna fare qualcosa in più rispetto a quanto sia già stato fatto”, ha invece dichiarato il coordinatore di Uil Padova Massimo Zanetti. “La sicurezza deve essere un diritto e una garanzia per ciascun lavoratore”. Il sindacalista ha quindi chiesto “con urgenza un incontro con il Prefetto e le istituzioni, le parti datoriali e quelle ispettive e di controllo, per fare il punto su una situazione che ogni giorno di più fa crescere la preoccupazione e per realizzare quel protocollo di sicurezza che è stato siglato a Venezia”.
Le Acciaierie Venete di Padova furono teatro di un simile incidente oltre cinque anni fa: il 13 maggio 2018, infatti, due operai morirono investiti da una vampata di calore, mentre lavoravano vicino a una siviera, cioè il recipiente a forma di secchio che raccoglie il metallo fuso dal forno e poi lo trasporta e lo versa nelle forme. La prima vittima morì all’istante: si trattava Sergiu Todita, operaio moldavo di 39 anni. Marian Bratu, romeno di 44 anni, morì invece sette mesi dopo, il 27 dicembre 2018, al reparto Grandi ustioni di Padova, con ustioni sul 90% del corpo.
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