Da martedì 31 ottobre via le bici davanti alla stazione di Treviso. Accuse dopo il caos viabilità del cantiere
foto da Quotidiani locali
Nulla era pronto quando avrebbe dovuto esserlo (ossia venerdì 27), nulla quadrava come si pensava quadrasse sulla carta nei giorni precedenti l’inizio dei lavori.
Il cantiere davanti alla stazione ferroviaria di Treviso è stato un grosso problema e ora si corre, per far dimenticare quanto prima il caos dei giorni scorsi e mettere tutto a posto. Ma il clamoroso inciampo del cantiere all’ingresso della città fa scattare gli strali dell’opposizione.
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Correzioni e corsa ai cartelli
Sabato 28 ottobre l’ordinanza con la quale il Comune ha imposto a tutti i proprietari di rimuovere le biciclette parcheggiate nelle rastrelliere davanti alla stazione, tra l’ingresso e il metropark (non quelle sotto la grande tettoia).
Lì deve sparire tutto per fare spazio sia ai parcheggi dei taxi che devono essere traslocati dall’ubicazione attuale – che sarà occupata dai lavori per l’ampliamento dell’ingresso del tunnel pedonale – sia alla corsia “torna indietro” che verrà realizzata per permettere alle auto che arrivano dal Put di svoltare a destra, scaricare o caricare persone, e reimmetersi nell’anello cittadino dall’attuale corsia davanti alle sbarre del metropark.
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Domani, lunedì 30 ottobre, invece dovrebbe essere testata l’inversione di marcia davanti allo stabile in costruzione e la conseguente corsia riservata ai bus.
Doveva essere tutto già fatto, e invece il cantiere è stato un caos: nulla è andato come doveva, né nei tempi né nei modi (non ultime le corsie fatte e asfaltate, sbagliate), e quindi ora tocca correre, anche per stampare la cartellonistica di cantiere che manca, dai percorsi pedonali a viabilità e attraversamenti.
Le responsabilità? Di Rfi quella del cantiere con annessi e connessi, del Comune quella della viabilità. Chi ha sbagliato e quanto? L’assessore ai lavori pubblici Zampese ha cercato di dribblare le polemiche puntando a tirare presto le fila di un cantiere allo sbando con una convocazione di tutti i tecnici sul posto venerdì (e non è stata acqua di rose). Ma intanto al Comune tocca incassare.
«Brutta figura»
Franco Rosi (Treviso Civica) va dritto al nodo della questione: «Visto che il cantiere era di Rfi il Comune ha lasciato fare, ed ecco i risultati. Una brutta figura, non so cosa ci dovremo aspettare dal maxi cantiere per il tunnel di viale Cacciatori, altro cantiere in mano a Rfi...».
Dal Pd l’affondo del capogruppo Pelloni: «Progetto improvvisato, diverso da quello presentato in commissione lavori pubblici. Con progetti di tale rilevanza non si può procedere a tentativi. Quest’amministrazione naviga a vista».
Duro Calesso, Coalizione Civica, che va sul punto: «Mi pare evidente che qualcosa non ha funzionato nel rapporto tra Comune e Ferrovie nella fase “preparatoria” dei lavori. O l’amministrazione cittadina è stata tagliata fuori dall’organizzazione della “viabilità di cantiere” o non è riuscita a predisporre adeguatamente le modifiche alla circolazione veicolare con i suoi uffici preposti».