Rifugio Città di Fiume, via d’accesso sbarrata e lavori interni stoppati
foto da Quotidiani locali
La frana venuta giù dal Pelmo venerdì 27 ottobre continua a preoccupare i gestori del rifugio Città di Fiume, oggi ancora più isolato dopo l’ordinanza di chiusura, anche pedonale, emessa dal Comune di Borca (sul cui territorio ricade amministrativamente) per il primo tratto della strada silvo pastorale, segnavia 467, che da passo Staulanza immette nella val Fiorentina.
L’accesso è stato sbarrato con l’obiettivo di frenare sul nascere eventuali iniziative spontanee, ritenute estremamente pericolose per via della mole di materiale detritico riversato nella zona dall’evento calamitoso.
«Abbiamo deciso di tenere chiuso il rifugio almeno per questo fine settimana», ha commentato il gestore e presidente Agrav Mario Fiorentini, «anche se avevamo in programma per domani (domenica 29 ottobre, ndr) un evento. Alla fine, last minute, abbiamo deciso di garantirlo solo per coloro che si erano iscritti per tempo. Per una serie di circostanze, non ultima la vicenda legata alla frana, i partecipanti saranno pochi ma ci dispiaceva annullare tutto, sia per loro e sia per la guida ed il docente che erano stati coinvolti. Saliremo tutti insieme dal rifugio Aquileia, unica via d’accesso percorribile fino al rifugio visto che tutte le altre sono chiuse o sconsigliate».
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Già, perché la situazione di fatto si presenta abbastanza fluida: in alternativa al sentiero segnavia 467 si può raggiungere la val Fiorentina ed il rifugio Città di Fiume solo partendo dal rifugio Aquileia e seguire il sentiero che porta a Malga Fiorentina da dove poi riprendere il sentiero 467. Sconsigliata, per via del movimento franoso, la percorrenza dei sentieri 472 e 480 da forcella Staulanza verso il rifugio Città di Fiume o verso forcella val D’Arcia e rifugio Venezia.
«I lavori nel rifugio si fermeranno in questo weekend ed il cantiere chiuderà fino a data da destinarsi», ha aggiunto Fiorentini, «tecnicamente il rifugio è operativo ma l’impresa, che per tutta la settimana è salita quassù a piedi per completare il rifacimento del tetto, ha deciso di fermarsi. Lo smontaggio del cantiere, con ponteggi e gru avverrà solo a strada liberata anche se al momento non esistono tempi certi in tal senso e questo, inevitabilmente, ci preoccupa e non poco. Guardiamo con apprensione alle previsioni meteo perché se arriva la neve le cose qui si complicano ulteriormente e non di poco».
Intanto, per portare via dal cantiere del rifugio materiali ingombranti, si è provveduto a richiedere l’ausilio di un elicottero che venerdì mattina ha effettuato alcune rotazioni.