Piantedosi a Trieste: «Controlli alle frontiere necessari, prorogati per altri 20 giorni. Brigate miste italo-sloveno-croate di pattuglia»
TRIESTE. «Con le decisioni prese oggi Italia, Slovenia e Croazia puntano a potenziare al massimo i controlli e le attività di filtro lungo la rotta balcanica. Adesso inizia anche un confronto tecnico fra i tre Paesi per cercare di applicare con efficacia queste misure e in prospettiva anche di implementarle». Lo ha affermato il governatore del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga dopo il vertice trilaterale Italia-Slovenia-Croazia che si è tenuto questa mattina a Trieste, convocato dal ministro dell’Interno Matteo Piantedosi che in precedenza ha anche presieduto il Comitato provinciale dedicato all’ordine e alla sicurezza pubblica. Un vertice che ha visto la partecipazione dei ministri della Slovenia Boštjan Poklukar, della Croazia Davor Božinovic e dello stesso governatore Fedriga.
Decisa la proroga per altri 20 giorni dei controlli e proposta l’istituzione di brigate miste Italia-Slovenia-Croazia per i pattugliamenti dei confini.
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«Il ripristino alle frontiere è stato adottato con qualche dispiacere per noi, per gli amici sloveni e croati e di altri paesi, ma è necessario» in seguito «alle analisi fatte dagli specialisti dopo l’insorgere del conflitto israelo-palestinese». Ha detto Piantedosi, in conferenza dopo il trilaterale.
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«Quella con i colleghi della Slovenia e della Croazia - ha spiegato Piantedosi - è stata una discussione molto concreta, molto operativa, e ci ha dato anche degli spunti molto concreti per la collaborazione che ci siamo promessi di adottare. Ma ci siamo anche confrontati - ha proseguito - sui dati dei primi 10 giorni di controlli e sull’importanza degli stessi. Noi abbiamo controllato numeri davvero importanti: 19 mila persone circa, con 10 mila veicoli, rintracciando all’ingresso 300 cittadini stranieri, assoggettati al regime di respingimento, ma soprattutto arrestando una decina di persone per il reato specifico di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. E ci sono state 35 persone denunziate per reati vari».
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Nel corso della riunione è stata deciso di intensificare il presidio dei confini rendendo strutturale la presenza di brigate miste, di istituire dei centri permanenti di coordinamento gestiti dalle forze di polizia e di individuare una modalità stabile di condivisione delle problematiche che i tre Stati si trovano ad affrontare in questo quadrante geografico.
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«L’operatività delle brigate miste dipenderà anche dagli incontri tecnici che dovrebbero iniziare nei prossimi giorni - ha spiegato Fedriga -. Questo è un passaggio necessario anche per declinare al meglio queste misure nei diversi territori nel rispetto delle legislazioni vigenti nei tre Paesi». Nel corso della riunione sono stati diffusi anche alcuni dati riguardanti l’attività garantita dalle forze dell’ordine e dai militari sul confine italiano: quasi 19mila persone e 10mila veicoli controllati, una decina di persone arrestate per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e 35 persone denunciate per reati di varia natura. Alla riunione del Comitato provinciale dedicato all’ordine e alla sicurezza pubblica ha preso parte anche l’assessore regionale alla Sicurezza Pierpaolo Roberti.
«Il bilancio dei primi 10 giorni, dopo la reintroduzione dei controlli alla frontiera con la Slovenia, tracciato oggi dal ministro Piantedosi a Trieste, conferma che la decisione presa, non a cuor leggero, è però efficace e necessaria in questo momento: dieci persone sono state arrestate per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. La misura è stata prorogata dal 31 ottobre per altri venti giorni, in accordo con i governi sloveni e croati». Lo dichiara Luca Ciriani, ministro per i rapporti con il Parlamento
«Ma la sua durata - prosegue Ciriani - dipenderà anche dall'evoluzione degli scenari internazionali. Il governo sta progressivamente intensificando i controlli anche sui valichi secondari. Ringrazio il ministro
Piantedosi per il lavoro che sta portando avanti, nella consapevolezza che tutto quello che il governo Meloni sta facendo è sempre e solo per garantire la sicurezza dei cittadini italiani».