Maltempo, esonda il Livenza a Caorle: notte di paura per 200 mila persone
Anche Tagliamento e Lemene sorvegliati speciali. Protezione civile sugli argini, sacchi di sabbia al porto di Caorle
Preoccupano i passaggi delle piene dei fiumi Tagliamento, Lemene e Livenza, che dopo le 21 è leggermente esondato a Caorle, all’altezza del ristorante “Al faro”.
Allo stesso tempo le banchine del porto peschereccio sono finite sott’acqua. Intanto, scoperti almeno quattro fontanazzi, negli ultimi giorni, nei territori della bonifica che ricadono nel Consorzio del Veneto orientale. Si tratta tuttavia di canali consortili, che si trovano a Brussa, a San Michele e nella zona di San Donà. E sono stati messi in sicurezza.
La paura della “marea granda”, come quattro anni fa, agita il sonno di 200 mila abitanti. Il monitoraggio è coinciso con il peggioramento delle condizioni meteorologiche, che indicano anche per la zona del Veneto orientale il passaggio dal colore giallo al colore arancione dell’allerta per rischio idraulico e per il rischio idrogeologico.
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Fari puntati soprattutto sul fiume Livenza, che raccoglie le acque di fiumi affluenti del Friuli Venezia Giulia.
È stata aperta la diga di Ravedis, che trattiene le acque del fiume Cellina, che si getta sul Noncello, che a sua volta ingrossa il Meduna e quindi sul Livenza in località Tremeacque, al confine tra il pordenonese e il Trevigiano.
Con la grande massa d’acqua dovuta alle piogge sulle località friulane i comuni veneziani a maggior rischio sono San Stino di Livenza, Torre di Mosto e Caorle. Già nella serata di ieri il forte vento di scirocco non ha dato modo al Livenza di defluire con regolarità. A Caorle i sacchi sono stati collocati sul muro perimetrale del porto, da quattro anni è a rischio crollo.
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La Protezione civile di Portogruaro ieri ha monitorato l’andamento del fiume e dei canali collegati, come il Nicesolo. In via Mutteron i volontari della Protezione civile di Concordia hanno collocato sacchi di sabbia vicino all’idrovora. Per ora non si segnalano allagamenti.
In centro storico a Portogruaro il Lemene fino a ieri sera non destava molte preoccupazioni, ma anche qui, con il buio, l’arrivo dello scirocco ha comportato un rapido innalzamento della soglia di attenzione, così come in centro a Concordia.
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A Portogruaro c’è anche un altro fiume, il Reghena, che può creare problemi alla confluenza con il Versiola e il Lemene nella zona di Sant’Agnese, finita sott’acqua dieci anni fa.
Infine il Tagliamento, il fiume rapax, “rapace”.
Era definito così in epoca romana perché impetuoso. Il mare a Bibione non riceveva e le acque del fiume si sono ingrossate prima del tramonto, in attesa della piena prevista per la mattina del 3 novembre.
Il punto di riferimento idrometrico principale resta quello di Venzone: ieri era a quota 1,8 metri. Quando il fiume supera la quota di due metri scattano nel comune San Michele varie procedure preventive, come il monitoraggio continuo in tutto il comune e soprattutto nella parte alta.
Non è piovuto molto, e questo aiuta il territorio. Fari puntati, infine, nei piccoli paesi sui i canali consortili collegati ai corsi d’ acqua.