Pamela Guglielmetti presenta il nuovo album sperimentale Aleph
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foto da Quotidiani locali
IVREA
Pamela Guglielmetti tra i protagonisti del primo salone del vinile in Canavese. Si terrà domani, domenica 5, dalle 10.30 alle 11, l’appuntamento Music Talk 6, dal titolo Canzoni d'autore, Pamela Guglielmetti - Il nuovo disco in uscita e le canzoni ricercate ed intimiste di un'artista poliedrica, nell’ambito di Vinyl, il primo Salone internazionale del Vinile, della radiofonia e del collezionismo, in corso da oggi, sabato 4, all’ex Manifattura di via Ivrea.
«Si tratta della presentazione ufficiale del nuovo album, Aleph, uscito lo scorso 20 ottobre sulle piattaforme digitali e su supporto fisico, prodotto e distribuito da La Stanza Nascosta Records - spiega Guglielmetti. - Dodici brani, Non andare via, Dio degli ultimi, Terra di vento, Aisha, Rinascere d’inverno, Un sogno per Cloe, Lascio che sia, La quarta casa, Eternità, La legge del tempo, Stella del nord e Uomo di carta, scritti a quattro mani con il musicista Franco Tonso e arrangiati con assoluta maestria da Salvatore Papotto. Preceduto dall’uscita dei singoli La legge del tempo e La quarta casa, accompagnati dai videoclip ufficiali, Aleph rappresenta un deciso cambio di rotta, in senso sperimentale, rispetto ai miei tre album precedenti. Qui gli arrangiamenti preservano la natura intimista di scrittura, pianoforte e voce, dilatando nel contempo le atmosfere con l'impiego di sintetizzatori e archi e arricchendo la dinamica con l'ausilio di una importante sezione ritmica».
Eporediese di nascita e ligure di adozione, attrice di grande talento, coreografa, regista e scrittrice: un’artista dalle mille sfumature.
Come è arrivata a essere anche cantautrice?
«Ho cominciato come danzatrice professionista al Teatro Nuovo di Torino, per poi lavorare per diversi anni come coreografa, attrice e danzatrice. Con l'associazione Archivio Storico Olivetti, nel 2004, ho recuperato le memorie di una delle massime esponenti della psicoanalisi italiana, Luciana Nissim Momigliano, in particolare sulla sua prigionia nei lager nazisti, ridandole voce in Una vita, spettacolo rappresentato nel 2015 al Teatro Franco Parenti di Milano e oggetto di numerose altre repliche. Dopo dieci anni di carriera, tra impegno profondo e tante soddisfazioni, fui costretta ad abbandonare la danza a causa di un imprevisto problema di salute. Un ostacolo? No, un nuovo inizio, condotto dalle necessità di condividere e di raccontare. La mia forza, se posso dirlo, consiste proprio nel tradurre gli stop imposti dalla vita in altrettanti punti di partenza e a non arrendermi mai, credendo fortemente in quello che faccio. L'eco dei mondi perduti, il mio primo album, esce nel 2019, e il secondo, Frammenti, disco candidato al Premio Tenco, l’anno successivo, il 2020. È del 2021 il terzo, Cammino controvento, anch’esso candidato al Premio Tenco, e, ora, Aleph, lavoro che sarà oggetto di una presentazione/concerto in prima nazionale, sempre a Cuorgnè, domenica 19, alle 21, e che porterò presto in tournée in giro per l'Italia».
Progetti nell’immediato? «La tournée sarà l’impegno maggiore, ovviamente, ma mi sono ripromessa di godere giorno per giorno di quanto mi accade, non solo dal punto di vista artistico. Il pubblico mi ha sempre seguito con entusiasmo e affetto e spero apprezzi anche l’aspetto sperimentale di questa nuova Pamela che emerge dai brani e dall’interpretazione di questo Aleph, che tanto mi ha coinvolto emotivamente e artisticamente e di cui vado davvero molto fiera».FRANCO FARNÈ