Manovra da record in Friuli Venezia Giulia: la sanità vale tre miliardi
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foto da Quotidiani locali
Un altro record, dopo la manovra estiva e quella d’autunno. Con 600 milioni di «maggiori risorse», così precisa l’assessore alle Finanze Barbara Zilli, la giunta regionale si appresta a varare una Finanziaria 2024 da 5,7 miliardi di euro. La parte più consistente del documento approvato in via preliminare dalla giunta Fedriga, va a Salute e politiche sociali, che sfondano il muro dei 3 miliardi e toccano quota 3,15. Nulla di troppo diverso dal trend emerso in occasione dell’assestamento di ottobre: un “tesoretto” da 337 milioni tra gli 87 milioni di conguaglio positivo sulle compartecipazioni ai tributi spettanti alla Regione per annualità pregresse e i 250 milioni frutto degli incrementi rispetto alle previsioni sulle entrate.
Più soldi sul territorio
L’economia regge nonostante la congiuntura internazionale non poco complicata e, di conseguenza, ci sono più soldi da distribuire sul territorio. Come mai ce n’erano stati prima. Un anno fa, era il 4 novembre, la giunta annunciava una Stabilità da 4,76 miliardi. Qualche giorno dopo, il 9 novembre, si saliva a 4,95 miliardi, cifra che sarebbe poi decollata, al termine della maratona in piazza Oberdan, a 5 miliardi 80 milioni. Posti dunque a confronto i bilanci 2023 e 2024 nella loro stesura iniziale, il Friuli Venezia Giulia potrà contare su quasi un miliardo in più, al netto di ulteriori risorse da qui all’aula.
Sanità e welfare
La differenza più significata per l’impatto che può avere sui cittadini riguarda sanità e welfare. I 3 miliardi 150 milioni emersi ieri sono un primato assoluto e segnano un incremento di 325 milioni sui 2 miliardi 825 milioni dell’assegnazione del novembre 2023, ma superano anche di 250 milioni i 2,9 miliardi di quanto il sistema salute portò a casa all’approvazione del Consiglio un mese più tardi. Guardando agli altri assessorati, Autonomie locali e sicurezza si ritrovano al momento con 614 milioni (780 milioni l’iniziale 2023, che comprendeva però anche Funzione pubblica e Politiche sull’immigrazione), Infrastrutture e Territorio con 446,7 milioni (contro 404), Lavoro, istruzione e famiglia con 186 milioni (170), Ambiente ed energia con 149,7 milioni (121), Attività produttive con 133 milioni (107), Demanio e patrimonio con 129 (119), Risorse forestali e agroalimentari con 98,2 milioni (81), Sport e cultura con 81 milioni (57). Alla voce Finanze e presidenza è prevista inoltre una posta di 315 milioni, mentre la Protezione civile si vedrà sostenuta con 15 milioni (uno in più di un anno fa).
Andrà un po’ meglio per tutti, in sostanza. Non solo per i servizi sanitari, ma anche per i trasporti (198 milioni la quota 2023), le famiglie (beneficiate nel 2023 con quasi 60 milioni), il lavoro (27,5 milioni nella scorsa Finanziaria). Maggiori dettagli, almeno per le amministrazioni comunali, saranno disponibili giovedì 9 novembre, data della riunione del Consiglio delle autonomie locali. Ma il velo verrà tolto il giorno dopo, venerdì 10, con la prevista approvazione della giunta regionale.
Finanziaria ricca
Di certo, è sin d’ora possibile prendere atto di un’era mai così “ricca” per le casse della Regione. Nel 2023, 5 miliardi di Finanziaria annuale a parte, il Fvg ha visto approvare l’assestamento estivo più consistente di sempre, 1 miliardo 79 milioni, anticamera di un altro primato, quello di ottobre, con 337 milioni serviti anche per rimediare (con un centinaio indirizzati alla Protezione civile) almeno a una parte dei danni da maltempo dello scorso luglio. Nell’articolato sono poi entrati, tra l’altro, i 70 milioni per i fondi di rotazione in agricoltura, i 65 per il Frie, fondo di rotazione per le iniziative economiche, i 60 milioni per ripianare i bilanci delle Aziende sanitarie e i 18 per la messa a norma degli impianti sportivi.
Il commento
Quanto alla Stabilità 2024, una prima posta viene commentata dall’assessore alle Autonomie locali Pierpaolo Roberti. Risorse per 20 milioni permetteranno «una riduzione di pari importo del concorso alla finanza pubblica, privilegiando i Comuni con la più alta incidenza in rapporto ai trasferimenti regionali. Raggiungiamo così un duplice scopo: destiniamo importanti risorse ai Comuni e, al contempo, andiamo ad agire, dopo quanto già fatto nel corso della precedente legislatura, sull'eliminazione delle storture che avevamo ereditato, frutto dell'extragettito Imu. Tutti quindi beneficeranno di un taglio del concorso alla finanza pubblica, ma i Comuni che, al tempo, erano stati più penalizzati potranno contare su una riduzione maggiore».