Truffe e furti agli anziani a Padova, i due responsabili hanno solo 17 anni. Ecco come agivano
Minorenni, incensurati, trasfertisti e pronti a prendersi gioco di anziane sole pur di tornare a casa con soldi e gioielli: questo l’identikit dei due giovani diciassettenni fermati mercoledì 8 novembre dagli Agenti della Squadra Mobile di Padova.
Sono partiti nella notte da Napoli, a bordo di un’auto che qualcuno ha dato loro e che guidavano senza patente con l’obiettivo di arrivare a Padova in mattinata, portare a termine il maggior numero di colpi possibile nel giro di qualche ora e tornarsene a casa.
Già dalle prime ore della mattinata di mercoledì in Questura sono giunte le segnalazioni di telefonate sospette ricevute da donne sole ed anziane che avevano capito potesse trattarsi di un raggiro e non avevano “abboccato”, segnalando subito l’accaduto alla Polizia che, già quotidianamente alla ricerca di possibili truffatori in città, ha rafforzato i controlli.
Proprio in centro città un equipaggio della 4^Sezione – Reati contro il patrimonio ha incrociato un’utilitaria bianca con a bordo due giovani, forse troppo giovani per poter guidare un’auto, che giravano per le vie del centro, apparentemente senza meta.
Quasi un’ora di pedinamento per capire chi fossero realmente e cosa stessero facendo quei due e poi il controllo a seguito del quale in auto è stato trovato un sacchetto di stoffa contenente un grosso quantitativo di gioielli, evidentemente usati, raccolti velocemente e frutto di qualche attività illecita.
E’ iniziata dunque la ricerca della provenienza di quella presunta refurtiva ed in poco tempo gli investigatori sono risaliti a due donne ottantenni che abitano nel centro di Padova, a poche centinaia di metri l’una dall’altra. Entrambe nella tarda mattinata avevano ricevuto una telefonata che le informava che un loro parente era in difficoltà. Era rimasto coinvolto in un incidente e per evitargli l’arresto serviva una cauzione ed il pagamento delle spese legali.
Non importa se in contanti o beni preziosi, l’importante era raccogliere una cifra immediatamente disponibile da dare all’avvocato che sarebbe passato a casa loro poco dopo.
Così le vittime, per “salvare” il congiunto hanno preparato tutto quanto disponibile.
La prima ha recuperato orologi in oro, gioielli e tutto quanto di prezioso aveva in casa ed è riuscita a raccogliere in pochi minuti, circa trecentomila euro di valore, che ha consegnato ad uno dei due diciassettenni che poco dopo si è presentato a casa sua.
La seconda donna, mezz’ora dopo, ha raccolto tutto in un sacchetto che ha pesato, circa mezzo chilo tra oro, gioielli e oggetti di valore. Poi ha comunicato il peso al truffatore che l’attendeva al telefono e ha consegnato tutto al ragazzo che poco dopo le ha citofonato ed è salito a casa.
In entrambi i casi erano ricordi di oltre ottanta anni di vita, che erano ormai persi, destinati alla malavita che li avrebbe riciclati, rivenduti al mercato nero, se non fosse stato per l’intervento tempestivo della Polizia che li ha bloccati, denunciati e restituito tutti i beni alle due vittime.
Riconsegnati i beni alle due donne, i minori sono stati denunciati dalla Polizia e riaffidati alle rispettive famiglie in attesa di altre indagini per risalire ai complici e di un processo che li vedrà accusati delle due truffe di mercoledì mattina e di eventuali altre commesse in passato che dovessero emergere dagli approfondimenti investigativi.