Le lacrime e l’abbraccio di 4 mila persone alla fiaccolata silenziosa in ricordo di Giulia
L’abbraccio di quattromila persone che, da mezzo Veneto, si sono ritrovate a Vigonovo, per una breve fiaccolata silenziosa dedicata a Giulia. Al termine la musica di Yann Tiersen
E alla fine, quando le casse diffondono la musica di Yann Tiersen, quella preferita da Giulia, Gino Cecchettin e la figlia Elena chiudono gli occhi, provano a trattenere le lacrime e restano in silenzio pensando alla figlia, alla sorella che non c’è più.
E ricevendo l’abbraccio delle quattromila persone che, da mezzo Veneto, si sono ritrovate qui, domenica sera a Vigonovo, per una breve fiaccolata silenziosa. A guidarla, dalla zona dell’ufficio postale al piazzale della chiesa, passando davanti alla famiglia dei Cecchettin - dove sono stati deposti centinaia di fiori - sono proprio Gino ed Elena. Lui con una rosa bianca e il nastrino rosso, lei con una candela. Insieme a loro i rappresentanti dell’associazione Penelope, lo striscione che recita “Chi dimentica cancella”.
Passano tra due ali di folla, che poi si accodano, e ci sono i compaesani, e ci sono gli amici della parrocchia di Saonara, i compagni di Università ma anche e soprattutto molte persone che hanno conosciuto Giulia Cecchettin sono in questi giorni, ed è bastato davvero poco per volerle bene, per pensare a Giulia come all’amica, sorella, alla figlia o alla nipote.
«Perché se è capitato a lei», sussurra una donna che arriva da Mira, «chi mi dice che mia figlia, che ha 23 anni, è al sicuro?». Ci sono anche una trentina di sindaci, compreso il sindaco di Torreglia, tutti in fascia tricolore, a portare la vicinanza delle istituzioni e delle comunità del Veneziano e del Padovano. Le bandiere del municipio sono listate a lutto, la villa della facciata è illuminata di rosso. Oggi anche Vigonovo come già Saonara esporrà fino alla fine del mese una gigantografia di Giulia.
Gino ed Elena camminano scortati dai carabinieri che si fanno spazio tra i cameraman delle televisioni che trasmettano la fiaccolata in diretta e i fotografi. Le strade si sono ristrette anche perché le auto sono parcheggiare dappertutto, chi le aveva mai viste così tante persone a Vigonovo.
Quando il corteo arriva nel piazzale di fronte alla chiesa, e si allarga come un abbraccio intorno alla famiglia, prendono la parola i sindaci dei due comuni coinvolti dalla tragedia. Vigonovo, dove la famiglia abita, e Saonara, la parrocchia e la comunità di riferimento.
«In questo momento solo il silenzio e la nostra vicinanza possono aiutare la famiglia di Giulia», dice il sindaco di Vigonovo, Luca Martello, ringraziando tutte le forze dell’ordine e i volontari impegnati per le ricerche dei due ragazzi, «Ora il dolore è troppo grande. La luce delle candele illumina questa sera la presenza di più comunità, unite per abbracciare simbolicamente la famiglia di Giulia, unite per far vivere Giulia dentro ad ogni uno di noi, dove nessun altro potrà scalfire il suo sorriso».
Anche Michela Lazzaro, sindaca di Saonara, invita a mantenere «il ricordo di Giulia questa sera e nella nostra quotidianità» e ricorda che «l’amore non è un meccanismo perfetto, l’amore non è violenza, non è possessione, l’amore non grida, l’amore è la più bella espressione di donarsi silenziosamente agli altri».
Lo sapeva Giulia, perché quello era l’amore che respirava in casa. E ancora: «Che il sorriso, la dolcezza, la bontà e la purezza di Giulia rimangano nei nostri cuori e possano essere la forza di andare avanti». Papà Gino decide di non intervenire, chiede al sindaco di Vigonovo di ringraziare tutti i presenti. Poi il pianoforte di Tiersen zittisce tutti.
E’ la melodia di Comptine d’un autre été- l’apres midi tratto dal film “Il favoloso mondo di Amelie”. Gino abbraccia Elena, le dà un bacio leggero sulla fronte ricevendo l’abbraccio di quattromila persone.