Primo test anti-inquinamento nel Golfo di Trieste con sloveni e croati
foto da Quotidiani locali
TRIESTE. La prima esercitazione transnazionale anti-inquinamento nel Mare Adriatico, organizzata dalla Direzione marittima di Trieste in collaborazione con i partner provenienti da Slovenia e Croazia, è andata in scena lunedì nel nostro Golfo nell’ambito del progetto Namirs (Sistema di risposta agli incidenti in mare nel Nord Adriatico).
Il progetto, coordinato dall’Iniziativa Centro-Europea e cofinanziato dall’Ue, prevede lo sviluppo di protocolli condivisi atti a facilitare le comunicazioni transfrontaliere e a rendere più efficiente l’intervento congiunto di risorse e mezzi italiani, sloveni e croati in caso di incidenti nell’Adriatico Settentrionale tali da provocare lo sversamento di idrocarburi in mare. L’incidente simulato, una collisione tra navi, è servito così a testare lo scambio di informazioni, il coordinamento delle operazioni, la prontezza, le capacità tecniche di intervento dei mezzi e l’efficienza dei sistemi di comunicazione. Teatro della prova è stato appunto il Golfo di Trieste, in corrispondenza del punto di incrocio delle rotte in uscita e ingresso fra i porti di Capodistria, Trieste e Monfalcone, evidenziato da uno studio di Ogs e Università di Lubiana come una delle zone maggiormente a rischio di collisione e, conseguentemente, di inquinamento.
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Il momento clou dell’esercitazione è stato l’intervento di un team di esperti, costituito dai Vigili del fuoco dei tre paesi facenti parte del gruppo North Adriatic Maritime Incident Response Group, dal personale della Capitaneria specializzato in sicurezza della navigazione e dai tecnici nominati dagli stati partner, team che è stato trasferito a bordo della nave “sinistrata” con un elicottero della Guardia costiera al fine di valutare, in primis il rischio di incendio a bordo, e di verificare poi lo stato di galleggiabilità e di sicurezza della nave stessa. Hanno seguito i lavori sul campo esperti del settore, osservatori internazionali e autorità dei tre paesi. Vannia Gava, viceministro dell’Ambiente ha sottolineato «l’importanza della cooperazione internazionale» ed ha annunciato «la firma di un protocollo d’intesa condiviso, volto alla tutela del mare».
L’assessore all’Ambiente del Fvg Fabio Scoccimarro ha informato che la Regione e l’Ince-Cei, col coinvolgimento del ministro Musumeci, «si stanno operando per realizzare, a conclusione del progetto Namirs, un Segretariato permanente per la salvaguardia a tutto tondo dell’Adriatico». «Lo scopo principale dell’esercitazione», così il direttore marittimo Fvg, il capitano di vascello Luciano Del Prete, «è proprio quello di collaudare le procedure operative per un’efficiente mutua assistenza tra i tre stati». «La gestione dell’intervento marittimo è un perfetto esempio della necessità di rafforzare la cooperazione e il dialogo», ha ricordato il segretario generale Ince Roberto Antonione: «Auspichiamo che la collaborazione che abbiamo contribuito a facilitare, prima con il progetto Namirg e adesso grazie al progetto Namirs, venga ulteriormente rafforzata nel prossimo futuro»