A Milano la mostra “Waterless: la biodiversità tra pioggia e siccità”: quando l’arte sensibilizza sui rischi ambientali
Dal 17 al 19 novembre a NINFA Labs, spazio espositivo permanente in zona Isola a Milano, si è tenuta la mostra Waterless: la biodiversità tra pioggia e siccità, un progetto espositivo curato da Istituto Oikos e ideata da VICEVERSA studio, che ha coinvolto gli artisti olandesi Lucas Bruggemann e Kilian Van Der Velden, tra i più importanti esponenti europei della sand art, per sensibilizzare i cittadini sugli effetti della siccità e del cambiamento climatico sugli ecosistemi italiani.
L’opera più emblematica era “Temporary ecosystem”, un’imponente scultura di sabbia, installata negli spazi della galleria, che nell’arco dei tre giorni si è lentamente sgretolata, come metafora dell’altrettanto lento ma inesorabile processo di deterioramento ambientale che sta affliggendo il pianeta. La mostra ha così affrontato in modo esperienziale il tema della siccità e dell’imprevedibilità degli eventi atmosferici, nonché diversi aspetti del cambiamento climatico, anche quelli meno evidenti, e le conseguenze che hanno sulla natura e quindi sull’uomo. I visitatori, alla fine dell’esposizione, si sono trovati di fronte ciò che potrebbe restare della biodiversità italiana se non agiamo subito contro il cambiamento climatico: un deserto.
Istituto Oikos è un’organizzazione non-profit impegnata in Italia e nel mondo nella tutela della biodiversità e per la diffusione di stili di vita più sostenibili. Da più di vent’anni si impegna a informare e coinvolgere il pubblico in iniziative che mettano al centro il valore dell’agire collettivo. VICEVERSA Studio, invece, è uno studio creativo indipendente specializzato nella creazione di brand activation e comunicazione a impatto sociale.
Chi sono gli artisti coinvolti? Lucas Bruggemann, nato e cresciuto nei Paesi Bassi, è un artista di fama internazionale che dal 2002 si è specializzato nel trattamento e nell’utilizzo della sabbia come materia prima per le sue opere. Interpellato a riguardo, Bruggemann ama definire la sabbia come un materiale altamente stimolante, al contempo fragile e solido, facilmente adattabile a ogni suo progetto creativo. Kilian van der Velden è una scultrice classe ‘73 che sviluppa progetti su base autonoma, lavorando su commissione secondo un sistema di crossover. Intuitività e utilizzo di materiali in situ sono due dei principali dogmi del suo metodo di lavoro, funzionali all’ideazione e alla realizzazione di opere uniche, singole e strettamente legate al background che ne è all’origine.
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