Movida, a Padova tornano gli street tutor. E in centro ci saranno cinque bagni
Il ritorno degli street tutor, l’installazione di cinque bagni pubblici in centro storico, pannelli fonoassorbenti per ridurre l’impatto acustico dei Navigli, l’intensificazione dei controlli per il rispetto degli orari di spegnimento della musica nei locali.
Il Comune risponde con queste misure - e con altre già avviate - alle proteste dei residenti per i rumori causati dalla movida, soprattutto quella del mercoledì sera al Portello, in occasione delle feste universitarie, e del fine settimana nelle piazze.
L’annuncio è stato dato dagli assessori Bonavina (Sicurezza), Bressa (Commercio) e Ragona (Ambiente) alle commissioni I (Qualità della vita), II (Politiche per il turismo) e VIII (Politiche dell’ambiente) riunite insieme ieri pomeriggio per esaminare due mozioni: una con la proposta di regolamento “per la convivenza tra le funzioni residenziali e le attività di esercizio pubblico nei centri urbani”, presentata da Manuel Bianzale (lista Peghin) e una per lo “Stop alla mala movida” firmata dai leghisti Eleonora Mosco e Ubaldo Lonardi.
Dallo scontro al dialogo
Il tema resta caldo, ma dalla riunione emerge un progressivo avvicinamento fra le parti. Mosco ha mostrato un video girato mercoledì scorso, di sera, al Portello, che racconta in modo inequivocabile il caos provocato dagli assembramenti fuori dai locali e in mezzo alle strade. L’assessore Bonavina ha riconosciuto che il problema esiste ed è noto, ha annunciato che ne parlerà anche con il nuovo questore ma ha sottolineato come il Comune non sia spettatore: agenti della polizia locale in borghese girano già per il centro nei giorni critici e presto torneranno gli street tutor di rinforzo.
Le sanzioni - ha aggiunto Ragona - sono state 116 nel 2022, soprattutto per musica fuori orario, ma anche quest’anno, grazie anche alle misurazioni del rumore fatte dall’Arpav, l’amministrazione ha sanzionato due locali. C’è, oltre a quello del rumore, il problema dell’assenza di bagni pubblici. L’assessore Bressa ha fatto sapere che, dopo l’ok della soprintendenza, ne saranno installati cinque, opportunamente “mascherati” in prossimità delle zone più frequentate.
Verso una soluzione
Dalle proposte contenute nelle mozioni si stanno ricavano suggerimenti utili per un regolamento unico che metta insieme le esigenze dei residenti e quelle - più volte sottolineate dagli assessori - di una città che vuole essere viva, accogliente per i tanti universitari fuori sede e anche dinamica sotto il profilo economico, perché la movida ha un suo ritorno.
«C’è un buon clima per lavorare», ha sottolineato alla fine la presidente della I commissione Etta Andreella, «e si stanno superando le contrapposizioni, per arrivare a misure che accontentino tutti». Non soddisfatta, ma neppure delusa, Paola Lincetto di Stop Degrado che ha partecipato - ed è intervenuta - alla riunione con altri sei componenti dell’associazione. «A forza di insistere, qualcosa stiamo ottenendo. Di buono c’è che la giunta non nega più l’esistenza del problema, ma accoglie proposte.
Ci sono ancora tanti distinguo e non è chiaro quando e come siano state fatte le multe, siamo anche scettici sull’utilità degli street tutor, ma qualcosa si sta muovendo, nelle piazze la situazione è migliorata. Noi comunque andiamo avanti con la nostra battaglia». Da settembre in poi, l’associazione ha depositato tre esposti in Procura: due contro il rumore e uno contro il caos al Portello.