“L’imperatore romano Eliogabalo era una trans”: ci mancava il revisionismo sessuale degli studiosi…
Un museo inglese, il North Hertfordshire Museum, si riferirà all’imperatore romano Eliogabalo con i pronomi femminili, considerandolo una donna trans, e pertanto da ora in poi sarà “lei”. La decisione, spiega la Bbc, è stata presa dopo una rilettura dei testi classici che sostenevano che l’imperatore avesse detto “non chiamatemi Signore, perché sono una Signora“.
Eliogabalo, il presunto imperatore trans
Marco Aurelio Antonino Augusto, noto come Eliogabalo o Elagabalo (Heliogabalus o Elagabalus), governò l’impero romano per soli quattro anni, dal 218 d.C. al suo assassinio, avvenuto all’età di 18 anni, nel 222 d.C.. Nel corso del suo breve regno divenne una figura sempre più controversa, sviluppando una reputazione di promiscuità sessuale. Le cronache latine riferiscono che si sposò cinque volte: quattro volte con donne e una volta con Hiercoles, un ex schiavo e conducente di carri; e in quest’ultimo matrimonio, l’imperatore “fu dato in sposa e fu chiamato moglie, amante e regina”.
Un portavoce del museo di Hitchin Town Hall ha dichiarato che è “solo educato e rispettoso essere sensibili all’identificazione dei pronomi per le persone del passato“. Il museo possiede una moneta dell’imperatore, che ora verrà esposta tra altri oggetti ‘queer’ della sua collezione. Il museo ha precisato di aver consultato l’associazione Lgbtq+ Stonewall per garantire che “le esposizioni, la pubblicità e le conferenze siano il più possibile aggiornate e inclusive”.
L’uso del pronome “lei” a distanza di secoli…
La professoressa Shushma Malik, docente di lettere classiche all’Università di Cambridge, ha dichiarato alla Bbc: “Nella letteratura romana ci sono molti esempi in cui il linguaggio e le parole effeminate venivano usate per criticare o indebolire una figura politica. I riferimenti a Eliogabalo che indossa trucco, parrucche e si toglie i peli del corpo potrebbero essere stati scritti per minare l’impopolare imperatore”. Malik ha aggiunto che, sebbene i romani fossero consapevoli della fluidità di genere e vi siano esempi di cambio di pronomi nella letteratura, “di solito essa veniva usata in riferimento al mito e alla religione, piuttosto che per descrivere persone viventi”.
Keith Hoskins, membro esecutivo del North Herts Council, ha affermato che testi i classici forniscono la prova “che Eliogabalo preferiva sicuramente il pronome ‘lei’. Sappiamo che Eliogabalo si identificava come donna ed era esplicito nell’uso dei pronomi”.
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