Acido sul volto dell’ex fidanzata. Oggi l’interrogatorio in carcere
Broni. È ancora ricoverata all’ospedale Sant’Anna di Como la 23enne di origine marocchine ma cittadinanza italiana, aggredita con l’acido muriatico martedì alle 13 in via Pontida ad Erba. A gettarle addosso l’acido è stato, secondo le ricostruzioni della procura e dei carabinieri, il 25enne Said Cherrah che vive da anni a Broni con la famiglia. La 23enne sta meglio, i medici sono cautamente ottimisti, non sarebbe rimasta sfregiata: ha una prognosi di 20 giorni. Ma sono da valutare le conseguenze sulle cornee. Ieri è stata sentita dagli inquirenti, per raccogliere la sua versione. Intanto oggi per Said Cherrah, ristretto nel carcere di Como, è prevista l’udienza di convalida dell’arresto. A difendere il bronese sarà l’avvocato Fabio Lucchese, nominato d’ufficio, che ha già incontrato il 25enne in carcere. «Ma al momento non ho commenti da fare», spiega il legale.
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Come detto gli inquirenti della procura di Como, coordinati dal pm Antonio Nalesso, stanno ricostruendo l’intera vicenda. Said Cherrah era già stato arrestato ad agosto e pochi giorni fa la 23enne aveva sporto l’ennesima denuncia contro il bronese che comunque aveva un divieto d’avvicinamento, evidentemente violato martedì. Indagini che mirano ripercorrere il legame tra la 23enne, che vive nel Comasco, con il 25enne di Broni. I due si erano conosciuti attraverso le chat su internet, un paio d’anni fa: questo spiega anche la conoscenza tra due persone che abitano ad oltre 100 chilometri di distanza . Lei però di quella relazione durata alcuni mesi nel 2022 non voleva più saperne, aveva troncato. Ma lui, Said Cherrah, l’aveva seguita, minacciata lo scorso agosto addirittura con un cric davanti alla caserma dei carabinieri di Erba dove si era recata per denunciarlo più volte. Aveva paura che tornasse. Una paura che si è tramutata in realtà. L’altro giorno Said Cherrah è partito da Broni ha percorso i 115 chilometri che separano l’Oltrepo da Erba, nella bassa Comasca. Ed ha aspettato la ragazza vicino al suo posto di lavoro, ad Erba (Como), ed ha cercato di sfregiarla buttandole acido muriatico addosso. In pieno giorno, in via Pontida ad Erba, dopo un diverbio violento. L’ha strattonata, poi le ha gettato l’acido addosso.
Chi è Said
Intanto la notizia dell’arresto di Said, la cui fotografia è rimbalzata su giornali, siti e televisioni, ha colpito Broni. Qui la famiglia del ragazzo, che vive in un palazzina di via Eseguiti, è molta conosciuta. Una famiglia numerosa, da anni integrata nel tessuto socio-economico della zona. «Sono i vicini più affidabili che abbiamo, famiglia a posto. Mai un problema» spiega un vicino di casa. Il padre impegnato in un’azienda di muratura, un uomo di fatica e fiducia stimato a Broni e dintorni. Said aveva studiato, con un corso professionale di tre anni terminato nel 2016, al polo superiore Faravelli di Broni-Stradella. Poi qualche lavoro nelle aziende della zona. Una vita che, almeno a Broni, sembrava senza problemi. Sui social postava anche messaggi contro la violenza sulle donne, in particolare per la vicenda del delitto di Giulia Tramontano avvenuto nel Milanese lo scorso maggio: ieri sotto quel post, aperto al pubblico, sono piovuti insulti nei confronti di Said. E poi faceva bella mostra della Mercedes berlina nuova di pacca, un’auto che risulta essere del padre. Ma che Said usava, anche per andare ad Erba.