BasketballCL #Round4 2023-24: Ludwigsburg corsara, la Dinamo Sassari più brutta dell’anno si arrende senza neanche lottare
BasketballCL #Round4 2023-24: Ludwigsburg corsara, la Dinamo Sassari più brutta dell'anno si arrende senza neanche lottare
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Sassari, 22 novembre 2023 – La sconfitta più brutta dell’anno, o meglio la prestazione peggiore nei due anni dell’era Bucchi, si materializza in BCL contro i tedeschi del MHP Riesen Ludwigsburg che dominano una gara mai in discussione vinta per 80-97, portandosi a casa lo scalpo di una Dinamo Sassari mai in partita ed incapace di lottare.
Ormai i sardi c’hanno fatto il callo alle batoste in Europa e poco male se i tedeschi ribaltino anche la differenza canestri, dopo il +10 in favore dei sardi nella gara d’andata, o se il cammino in coppa si complichi ulteriormente, la cosa preoccupante resta l’atteggiamento arrendevole di un gruppo che sembra essersi arreso all’evidenza di essere una squadra mediocre.
Anche coach Piero Bucchi, apparso scuro in volto e senza parole per sua stessa ammissione nella conferenza post partita, sembra non riuscire a sbrogliare la matassa di una situazione difficilmente risolvibile. Troppi infatti sembrano i problemi che costellano un roster mal assortito e che approccia male costantemente le partite, sprofondando anche stasera sul -25 e provare a risalire quando ormai restano pochissimi minuti sul cronometro.
L’alibi degli infortuni oramai è una favoletta che non regge più: quello subito da Eimantas Bendzius ai mondiali doveva ormai essere stato assimilato dal gruppo; mentre dopo lo stop di Ousmane Diop si è aggiunta l’arroganza dello staff, il GM Pasquini su tutti, che dopo il mancato tesseramento di Taylor Smith per i noti problemi fisici, ha preferito restare così, adattando gente come Kaspar Treier inadatta al ruolo e restando con una coperta maledettamente corta.
Il risultato di stasera è lampante, perché se Stephane Gombauld stecca la gara come oggi, il francese prende il primo rimbalzo dopo quasi 30 minuti, resti senza protezione e l’avversario ti passa sopra senza neanche dire grazie, disarmanti i 17 rimbalzi rimbalzi offensivi concessi che hanno indirizzato il match.
Ma è tutto che non va in casa Banco, a partire da una difesa che definire allegra è un complimento. Anche stasera la Dinamo è andata all’intervallo con più di 50 punti subiti, esattamente 54, ormai una costanza in questa stagione in cui anche il leader Filip Kruslin, uno dei migliori difensori dell’intera LBA, è completamente irriconoscibile.
Ma se la difesa piange, l’attacco non ride, in una Sassari in cui la fluidità offensiva non c’è mai stata in questo avvio di stagione. Questo per colpa soprattutto del suo playmaker, Stanley Whittaker, anche stasera incapace di coinvolgere i compagni e indiziato numero a lasciare la nave prima di affondare definitivamente.
In una squadra che non ha tanti punti nelle mani, con i soli Breein Tyree e Charalampopoulos capaci di sobbarcarsi gli oneri, stasera rispettivamente 18 e 13 punti, si affida spesso a soluzioni estemporanee senza andare alla ricerca del miglior tiro, non facendo muovere una difesa avversaria che spesso non deve faticare a contenere una Dinamo inoffensiva.
La situazione è grave, ma ancora non irrecuperabile, i primi cambiamenti sembrano all’orizzonte a cominciare dall’approdo di Marcus Keene, già avuto in Sardegna nella sua prima esperienza da professionista nel 2017-18 nella squadra satellite di Cagliari. Il playmaker ex Varese, attualmente agli ucraini del Prometey, viaggia in Eurocup a 12.8 punti e a 4.3 assist a partita.
Un’aggiunta data ormai per certa e chissà che già nelle prossime ore non possa arrivare il sì definitivo. A farne le spese Whittaker, con le valigie in mano già da un paio di settimane e un amore mai sbocciato tra l’americano e la piazza sassarese.
Per tornare alla gara, c’è ben poco da dire, il solito approccio sbagliato con il Ludwigsburg che scappa subito sul +5, con gli esterni pronti a colpire da subito dai 6.75. La Dinamo regge nel primo quarto anche grazie ad un Tyree ispirato fin dai primi possessi, ma dopo 10′ deve già rincorrere sul 18-24.
Gli ospiti continuano a martellare dalla lunga distanza con Buie (14 punti), con la squadra di Bucchi incapace di arginare lo strapotere fisico degli avversari. I biancoblu provano a restare in partita con i nervi, ma i canestri di Charalampopoulos, l’unico in doppia cifra all’intervallo, non risvegliano una squadra ormai in balia dell’avversario.
È il parziale a cavallo tra il secondo e il terzo periodo ad indirizzare definitivamente il match verso i teutonici, un break disarmante di 2-17 che di fatto fa alzare bandiera bianca alla Dinamo con ancora 16 minuti da giocare.
Sul +25 in favore del Ludwigsburg (47-72), il Banco di Sardegna ha un sussulto verso la metà dell’ultimo periodo, arrivando a toccare anche il -12 e sperare dunque di mantenere almeno il doppio confronto a proprio favore. Ma è un mera illusione che dura pochi istanti, con le bombe di Patrick (8 punti) e dello scatenato Graves, 20 punti e MVP di serata, a chiudere definitivamente il match.
La sirena suona sull’80-97.
Per la Dinamo Sassari l’ennesimo tonfo, questa volta più fragoroso di tutti per come è maturato, con il cammino europeo stranamente non ancora compromesso. Infatti si potrà anche cadere ad Atene contro l’AEK e mantenere il match point in casa contro i polacchi dello Stettino, in caso di vittoria e conseguente ribaltamento del -8 subito all’andata, i sardi sarebbero qualificati al play-in del turno successivo.
Una mera consolazione per una squadra che i problemi più grandi ce li ha in LBA, ancora terz’ultima con due sole vittorie in otto gare e questo sabato è attesa al PalaSerradimigni al pronto riscatto, contro la sorprendente Scafati di coach Pino Sacripanti.
Una gara, quella sì, da non sbagliare, per allontanarsi il prima possibile dalla zona calda, di fronte i due grandi ex, Gerald Robinson e soprattutto David Logan: grande protagonista di una Dinamo che con lui in campo non aveva certamente questo tipo di problemi, sia di classifica che di gioco.
Dinamo Banco di Sardegna Sassari – MHP Riesen Ludwigsburg 80-97
Parziali: 18-24; 23-30; 11-21; 28-22.
Progressione: 18-24; 41-54; 52-75; 80-97.
Sala Stampa
Jacob Patrick, Joshua King, Kaspar Treier e Piero Bucchi
Piero Bucchi:
Abbiamo giocato molto male, non è abbastanza, non è giusto per il club e per i nostri tifosi, ci dispiace tantissimo per loro, dobbiamo fare di più, lavorare di più e meglio, perché abbiamo giocato male. Non servono tante parole, è complicato, serve chiudersi in palestra, dobbiamo essere pronti, tirare gli schiaffi per primi, magari. Prima bisogna combattere di pallacanestro poi parlare di pallacanestro.
Le Pagelle
Dinamo Banco di Sardegna Sassari
Alessandro Cappelletti 5: ancora troppo umorale, alterna prove positive a serata anonime come stasera. Forse mentalmente quello che sta subendo più di tutti il momento negativo della squadra. In difesa ha amnesie preoccupanti, mentre in attacco prova a rimediare ai disastri di Whittaker, ma con scarso successo. Da rivitalizzare al più presto, lui che è stato preso per essere il presente e il futuro della Dinamo.
Kaspar Treier 5: nella disfatta almeno lotta, cosa che non sempre è stato in grado di fare nelle ultime uscite. Stasera in pratica è lui l’unico centro biancoblu, ruolo che non è il suo, ci prova, ma deve naturalmente soccombere. In attacco dovrebbe sfruttare maggiormente il proprio gioco interno, perché anche quando non segna è bravo comunque a prendersi il fallo e poi dalla lunetta è semi infallibile. I problemi arrivano quando si apre e si ostina a cercare il tiro dal perimetro, con percentuali come al solito polari, privando la Dinamo dell’unico rimbalzista in quel momento in campo.
Breein Tyree 5.5: l’unico a meritarsi la sufficienza, ma visto lo scempio ammirato stasera era impossibile salvare qualcuno. Uno dei pochi di questo roster ad avere punti nelle mani, riesce fin da subito a mettersi in ritmo, ma alla lunga smette di giocare con il resto dei compagni e mette in piedi il Tyree Show. Fatto sia di penetrazioni funamboliche che di perse scellerate, schiantandosi sul muro eretto dai tedeschi. La sensazione è che in una squadra ben collaudata possa essere la ciliegina sulla torta, il valore aggiunto, mentre in questa rischia di essere un accentratore troppo ingombrante.
Filip Kruslin 4: la speranza è che sia una fase la sua, due mesi in cui sembra di fratello scarso del Kruslin che viaggiava oltre il 50% da tre e in difesa era un cagnaccio. La triste realtà è forse un’altra: che sia iniziata la lenta, ed inesorabile, parabola discendente di un giocatore che ha dato tanto alla causa biancoblu negli ultimi anni? Le cose preoccupanti non sono tanto i soli 2 punti, o l’unica tripla tentata, per altro un cross indecente dall’angolo, ma l’atteggiamento apatico di un giocatore che sei mesi fa avrebbe urlato in faccia a McKinnie o Treier dopo un errore difensivo, ora sembra quasi essersi arreso alle avversità.
Stanley Whittaker 3: che sia l’ultimo atto di una tragedia durata fin troppo? Ennesima conferma della sua inadeguatezza, incapace di prendere le redini della squadra, gestire il pallone o prendersi un tiro quando serve. Nel finale prova a smuovere un po’ le acque con qualche soluzione personale, ma la gara è ormai andata. Prima di allora è il solito copione: rifiuta, come sempre, un buon tiro aperto preferendo un extra pass verso un compagno con l’uomo addosso e la spada di Damocle dei 24 secondi, risultato? Palla alla difesa. Questa sua mancanza totale di fiducia è ormai irreversibile, per un giocatore che in Sardegna sembra avere le ore contate. Sarebbe sbagliato dire che il povero Whittaker sia l’origine di tutti i mali di questa Dinamo, oltre che ingeneroso e sarebbe pure un errore. Semplicemente è stato l’uomo sbagliato nel momento sbagliato. Chissà che le due strade non si possano rincrociare un giorno, ma una cosa è certa: ora devono forzatamente dividersi.
Stefano Gentile 6: prova in tutti i modi a scuotere i compagni, fa quello che può come capitano, ma predica nel deserto. Si mette in proprio e non sbaglia mai una scelta, sfruttando svariati giri in lunetta gratis. La Dinamo dovrebbe risollevarsi prendendo esempio dal proprio capitano, forse l’unico a crederci sempre.
Stephane Gombauld 4: da leone nell’andata in Germania, 18 punti e doppia doppia sfiorata, a mansueto agnellino stasera. Parte in quintetto e per tutta la gara sembra di vedere un cartonato che vaga per il campo. Edigin e Childs lo rullano dal primo possesso, in attacco invece fatica nella ricezione come mai lo si era visto, facendo riaffiorare quei limiti tecnici visti nelle prime partite. Raccoglie il primo rimbalzo verso la fine del terzo quarto a gara ampiamente andata, dopo aver concesso l’impossibile ai lunghi avversari. Con Diop fuori e questo Gombauld, i due centri designati in estate, la Dinamo non potrà mai vincere nessuna gara da qui a maggio.
Alfonzo McKinnie 4.5: 13 punti e 7 rimbalzi, quasi tutto prodotti nell’ultimo periodo dopo che gli ospiti avevano già tirato i remi in barca. Prima di allora la solita gara anonima in attacco, mai aggressivo nell’attaccare sia senza palla che con la sfera in mano, quando però parte in palleggio sembra aver la sciolina sulle mani. In difesa forse è pure peggio, mai con la testa giusta e la voglia di lottare su ogni pallone. Dopo oltre due mesi la Dinamo dovrà interrogarsi anche su lui, se questo McKinnie sia l’uomo giusto per portare la nave sana e salva in porto a fine stagione.
Vasilis Charalampopoulos 5.5: in estate era stato preso come arma tattica dalla Dinamo, in un attacco come quello di Bucchi dove il suo gioco spalle a canestro poteva scardinare le difese avversarie, con un canestro o uno scarico per i tiratori, Bendzius su tutti. Ora come sappiamo la storia è cambiata e di parecchio: Bendzius è out, Kruslin è come se lo fosse, e allora rimane quasi solo lui come unico faro in un attacco immerso nel buio, cosa che ovviamente non può ricoprire per tutti e 40 i minuti. Stasera è l’unico ad essere andato in doppia cifra all’intervallo, restando poi praticamente inchiodato per tutta la ripresa. Alla distanza si spegne, con una condizione fisica che ancora non lo assiste e lo si vede in difesa, inerme davanti ai corpaccioni dei tedeschi.
Giovanni Olmeo
L'articolo BasketballCL #Round4 2023-24: Ludwigsburg corsara, la Dinamo Sassari più brutta dell’anno si arrende senza neanche lottare proviene da All-Around.