Gli ex carabinieri pattugliano il centro di Mantova: avviato il progetto contro le baby gang
foto da Quotidiani locali
Si rafforza a Mantova la stagione della sicurezza partecipata in cui il lavoro in rete tra forze dell’ordine, cooperative sociali, Comune, Ats e associazioni di volontariato contribuisce all’attività di prevenzione del crimine soprattutto tra i giovani e rende più sicura la città. Lo strumento sono due progetti per il contrasto delle baby gang e il sostegno dei ragazzi marginali illustrati dal prefetto Gerlando Iorio nel corso di una riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica. Il primo progetto riguarda il contrasto del disagio giovanile e sarà portato avanti d’intesa con il Comune capoluogo. Si parte dalle valutazioni condotte dai componenti del laboratorio provinciale previsto dal protocollo sottoscritto in prefettura il 13 aprile scorso per poi mettere in campo le iniziative di educativa stradale avviate dalla cooperativa Alce Nero, capofila del progetto Strade per Quoz, sviluppato in partenariato con l’amministrazione comunale e l’Asst Poma, con il contributo della Regione.
Il progetto, che sarà sperimentato fino alla fine dell’anno, ha come obiettivo intercettare sul campo e, quindi, direttamente nei luoghi di aggregazione come bar, sale giochi e “muretti”, potenziali situazioni di criticità in cui potrebbero trovarsi i ragazzi. Gli operatori di Alce Nero contatteranno i giovani sul posto, li ascolteranno e forniranno loro informazioni, proposte e supporto per non farli scivolare verso pericolose situazioni di branco.
Le zone di Mantova in cui opereranno saranno di volta in volta concordate in sede di comitato. Gli interventi di Alce Nero, si legge in un comunicato della prefettura, «costituiranno un utile completamento dell’attività di vigilanza e controllo del territorio»; nel progetto, infatti, il loro operato andrà a sviluppare «interventi di sensibilizzazione in raccordo con gli istituti scolastici e i servizi sociali del Comune» e serviranno anche alle forze di polizia per orientare la loro attività di vigilanza sul territorio, con l’obiettivo di far sentire ai ragazzi la vicinanza delle istituzioni.
L’altro progetto riguarda il controllo di vicinato e vede coinvolti dei volontari specialisti nel campo della sicurezza urbana come gli iscritti all’Associazione nazionale carabinieri. Nello specifico, i carabinieri in congedo, per il momento una decina ma dovrebbero aumentare nel giro di breve, svolgeranno un’azione di osservazione nelle zone scelte dal Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica. Vigileranno su quanto succederà in piazze e giardini e segnaleranno tempestivamente alle forze dell’ordine ogni situazione di rilievo che richieda l’intervento di pattuglie. In particolare il comando provinciale dei carabinieri ha individuato delle figure apposite a cui i volontari dell’Associazione nazionale carabinieri potranno fare riferimento.
Queste ronde di carabinieri in congedo hanno cominciato la loro attività ieri e il pattugliamento andrà avanti anche nei prossimi mesi. Per il momento la loro zona di azione riguarda solo alcune aree della città che non sono state rese note; in caso di riscontro positivo, fa sapere la prefettura, l’esperimento potrebbe estendersi ad altre zone del capoluogo e della provincia. La prefettura, nel comunicato, ha tenuto a precisare che il progetto era già stato annunciato alle associazioni di categoria dei pubblici esercizi nel corso di una precedente riunione del comitato, in attuazione di uno specifico protocollo relativo alle attività coordinate di controllo di vicinato sottoscritto con il Comune di Mantova. L’iniziativa, conclude la nota prefettizia, «è stata accolta con favore da importanti esercizi commerciali della grande distribuzione» che potrebbero concorrere direttamente con personale specializzato al controllo partecipativo messo in piedi dalle autorità pubbliche.