Il successo con l'Atalanta Under 23 oltre a ridare morale, ha anche mostrato che il Mantova ha doti camaleontiche. Non si limita al suo consolidato credo tattico fatto di possesso palla, ma è capace anche di adattarsi ad avversari che a loro volta provano a imporre la manovra. Magari soffrendo, come in qualche frangente con i baby nerazzurri, senza però mai rinunciare a provare a vincere. «Ero curioso di vedere come ci saremmo comportati contro una squadra di grande forza e qualità - commenta Possanzini - e sono orgoglioso di come si sono comportati i ragazzi. L'Atalanta Under 23 talvolta ci ha tolto l'iniziativa, tuttavia siamo riusciti a rimanere compatti e a venirne fuori con merito. Rendendomi felice e fiducioso».
Domani arriva al Martelli il Renate, squadra che in questa prima fase si è guadagnata l'appellativo di ammazzagrandi: «I brianzoli finora hanno incontrato le prime 7 della classifica tranne noi - prosegue - , vincendo con Vicenza e Atalanta e pareggiando con Padova, Triestina, Pro Vercelli e Virtus Verona. Sono numeri eloquenti che ci dicono che il Renate ha dei valori e una organizzazione importante. Come al solito quindi dovremo prepararla molto bene». Gli ospiti adotteranno una tattica attendista o tenteranno di fare la partita? «Mi piacerebbe saperlo - sorride Possanzini - però ci alleniamo sempre sulle varie fasi di una gara. A Caravaggio ho avuto risposte positive, abbiamo dimostrato di saperci adattare a situazioni diverse. Forse non sarà una partita così, comunque è l'ennesimo impegno difficile e tosto, che dovremo affrontare al massimo delle nostre possibilità. Accetteremo il verdetto del campo, dopo aver dato tutto per vincere».
Mancano 4 gare alla sosta di Natale ed è inevitabile uno sguardo alla classifica: «La vediamo anche noi - sottolinea il tecnico - ed è un motivo di orgoglio. L'importante è come la si guarda: se ci concentriamo sulle tabelle, sugli scontri diretti e gli avversari, rischiamo di farci prendere dall'ansia. Fondamentale invece è non perdere di vista l'atteggiamento che ci ha portato fin qui. Andando al campo con gioia, cercando sempre di migliorarci per rispetto nei confronti di chi ci paga e di chi ci sostiene. Abbiamo cercato di darci un'identità, provando a trasmettere qualche concetto e una mentalità vincente. Proseguiamo con questo spirito gara per gara fino al giro di boa».
Il Mantova in vetta con l'impronta chiara di Possanzini è ormai sulla bocca degli addetti ai lavori: «Devo ringraziare chi mi ha messo in condizione di esprimere le mie idee - conclude - e il merito è tutto dei miei giocatori. Che sono forti, più di quanto loro stessi non credano. Fino a quando li allenerò li esorterò sempre a dare anche quell'1% in più che può fare la differenza».
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