«Palestina subito libera»: in cento sfilano per dire stop alle bombe su Gaza
Se stai in silenzio per la Palestina, lo saresti stato per l’Olocausto». È una delle scritte sui cartelli, urlate, della manifestazione Mantova per la Palestina
Se stai in silenzio per la Palestina, lo saresti stato per l’Olocausto». Non ci sono punti di domanda ma la frase vuole suscitare l’interrogativo. È una delle scritte sui cartelli, urlate, della manifestazione Mantova per la Palestina. In corteo più di cento persone hanno sfilato da piazzale Gramsci a piazza Martiri, a due passi dalle vie dello shopping natalizio gridando «No al genocidio», «Free Palestine», «Netanyauh assassino». Donne e ragazze con l’hijab, ragazzi con la kefiah: molti di loro sono di origine araba, tanti sono giovani studenti. Hanno incontrato altri loro coetanei in occasione della prima manifestazione, indetta da La Boje, un mese fa ed ora hanno un gruppo Whatsapp per scambiarsi opinioni e idee. Imen ha origini egiziane ma è nata a Mantova: «Mi sono esposta oggi e in occasione di qualsiasi guerra, questa la sento vicina perché sono cresciuta con la tv accesa su Al Jazeera».
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E Rowina: «Vogliamo continuare a parlare, dare voce ai Palestinesi perché loro non ce l’hanno. E anche se il genocidio finirà bisognerà continuare a parlarne». Il corteo parte dietro allo striscione del coordinamento solidarietà Palestina che riunisce Non una di meno, la Rete studenti, Equal, Potere al Popolo, Arci e La Boje, con Enrico Lancerotto in testa al corteo che scandisce «Palestina libera, stop all’apharteid di Israele in Palestina, basta guerre, basta vittime». Cessare il fuoco su Gaza è la parola d’ordine del gruppo di manifestanti che ha intenzione di attuare iniziative di solidarietà, come la cena, già realizzata, con raccolta di mille euro inviati pro Palestina libera. In piazza il corteo danza al suono di musiche arabe e di un popolare inno palestinese di un cantante originario della striscia assediata di Gaza. Una signora si unisce al corteo, sorride e annuisce: «È un canto di libertà» spiega.