La torta Sarina di Broni dedicata alle marionette
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foto da Quotidiani locali
Broni. Peppino Sarina, nativo di Broni, è un pezzo di storia del teatro dei burattini. Così i fratelli Antonio e Mario Rovati, titolari della pasticceria di via Togni, hanno deciso di dedicargli un dolce, la torta Sarina, una contaminazione tra i sapori oltrepadani e siciliani. Ultimo erede di una famiglia di artisti attivi fin dalla prima metà dell’800, Peppino, considerato uno dei maggiori interpreti del teatro di figura tradizionale, nasce a Broni nel 1884 e muore nel 1978 a Tortona, dove decide di stabilirsi nel 1912, pur mantenendo stretti rapporti con la cittadina oltrepadana, dove torna spesso dallo zio Contardo e dal cugino Piquillo. La vastità delle scene e delle puntate di Sarina era molto vicine al teatro dei pupi siciliani.
«L’idea di dedicare un dolce a Sarina – spiegano i fratelli Rovati – era venuta una quindicina di anni fa all’Unitre di Broni, che ci commissionò di formulare una ricetta. Ovviamente accettammo con entusiasmo perché ci sembrava giusto ricordare un bronese illustre. Fondamentalmente è una torta margherita che viene farcita con la crema chantilly, ricoperta di cioccolato bianco, con l’aggiunta di profumi di agrumi della Sicilia e con la scritta preparata con la pasta di mandorle, perché sappiamo che Sarina aveva un legame stretto con i pupi, tipici di quella regione. Nel fine settimana, sabato e domenica, la facciamo sempre trovare sul bancone ai nostri clienti e bisogna dire che è molto apprezzata perché è ricca e gustosa. Proprio nei giorni scorsi abbiamo ricevuto una commissione per una torta Sarina da venti persone. La prepariamo sempre al momento perché deve essere gustata fresca, per evitare che la crema chantilly si consumi».
La maschera principe, ereditata dal nonno Andrea, era Pampalughino, da Pampalüga: nel dialetto lodigiano sinonimo di sciocco, ma il personaggio di Sarina è furbo, scaltro e amante del vino.
«Sarina studiava molto i suoi personaggi – continuano i fratelli – e anche noi studiamo gli ingredienti, cercando i giusti abbinamenti perché vogliamo conquistare il palato dei clienti. Ci farebbe piacere che fosse ancora più valorizzata e conosciuta». Si tratta di un’altra chicca della storica pasticceria che già sforna la torta San Contardo, dedicata al patrono della città.