Chivasso, dilaga il crimine tra i giovani Presi 4 ragazzi, uno aveva esplosivi in casa

CHIVASSO

Due fratelli di 16 e di 14 anni, residenti a Chivasso sono stati arrestati lo scorso martedì 5 dicembre su ordinanza di custodia cautelare emessa dal tribunale dei minori di Torino con l’accusa di estorsione aggravata e lesioni personali commesse ai danni di un altro minore, che aveva dovuto ricorrere alle cure dei medici del pronto soccorso. I due fratelli, che frequentano un istituto scolastico diverso da quello della loro vittima, non andranno in carcere, ma in una comunità che, si spera possa recuperali. La misura deriva da una delicata indagine avviata dai carabinieri del nucleo operativo di Chivasso all’indomani di una serie di episodi legati al fenomeno delle baby gang.

Altri due giovanissimi, rispettivamente di 18 anni e di 14 anni, invece sono stati denunciati per detenzione di droga a fini di spaccio e per possesso di ordigni artigianali. Lo stupefacente e nove candelotti fatti in casa sono stati trovati nell’ambito di una perquisizione, scattata in coincidenza dell’arresto, nell’abitazione dei due ragazzi.

Si tratta di un primo riscontro che la compagnia carabinieri di Chivasso si augura possa mettere un freno alla violenza che sta pervadendo le giovani generazioni. Anche Chivasso, purtroppo, ha dimostrato di non essere esente da questo fenomeno che si pensava confinato nelle città più grandi. E a stupire è la giovane età, segno della crisi generalizzata del discorso educativo. I due giovanissimi arrestati frequentano la scuola: il più piccolo va alle medie.

Eppure, minacciavano, anche con una pistola giocattolo, ma priva del tappo rosso, un loro coetaneo per chiedere somme di denaro: in tutto circa 500 euro nell’arco di un paio di mesi.

«Devi darci i soldi, altrimenti ti rompiamo la testa», è il tono di una delle minacce. Le indagini quindi continuano per riavvolgere il nastro di una serie di episodi ancora da chiarire.

L’escalation delle baby gang, tra l’altro documentata da un paio di video, diffusi sui social, era cominciata nel gennaio di quest’anno, all’uscita del centro commerciale Bennet: una ragazzina Chivassese di 12 anni, era stata aggredita e gettata a terra da un gruppetto di coetanei che poi le avevano sfilato le scarpe alla moda dal valore di un centinaio di euro. E a accanirsi, colpendola con una raffica di schiaffi, era stata una ragazzina di un anno più grande. L’intervento dei carabinieri del nucleo radiomobile di Chivasso e le immagini del circuito di videosorveglianza del centro commerciale permettevano di rintracciare subito due componenti del gruppetto. Per gli altri invece le indagini erano continuate.

Si trattava di due tredicenni (un ragazzo e una ragazza di Chivasso) segnalati alla Procura dei minori di Torino. La giovane età non li rende perseguibile penalmente, ma erano stati avviati a un percorso di recupero con l’aiuto degli psicologi. Poi era stata la volta di minacce con richieste di denaro a ragazzini e le botte a un genitore che era intervenuto in loro difesa avvenute al luna park in piazza D‘Armi. Altri episodi si erano poi avvenuti i nell’area della stazione ferroviaria e del Movicentro. Episodi di bullismo, tra aggressioni ed intimidazioni, e di vandalismo con danneggiamenti a strutture pubbliche avevano avuto come teatro un istituto scolastico di Chivasso e il parco giochi di via Po.