Mestre, gang tra spaccio e violenza. La droga nascosta tra le piante dell’M9

Ritornano i gruppetti di ragazzi che per divertirsi provocano le persone per strada o entrano nei negozi a fare confusione e far cadere la merce esposta. Soprattutto nelle attività gestite da cittadini cinesi. Ogni volta ne nasce un parapiglia che finisce con il cinese che manda fuori a spintoni i ragazzini e chiama la polizia.

Ricompare a Mestre il fenomeno delle baby gang. Gruppi di ragazzini per la maggior parte minorenni che trascorrono parte del pomeriggio a girare a vuoto per il centro della città prima di prendere di mira il negozio di turno. Di recente i “raid” tra via Poerio, Riviera XX Settembre, via Verdi, e piazza Barche.

Si tratta di sei/sette ragazzini nessuno dei quali maggiorenni. Si tratta di italiani e di coetanei di origini dell’est Europa. Il punto di ritrovo, nel fine settimana, è quasi sempre l’entrata all’M9 dal lato di via Poerio. Dopo vari conciliaboli, spintoni e schiamazzi tra loro e parole di scherno verso i passanti arriva puntuale la proposta di uno loro: «andiamo dal cinese».

E di passo veloce finiscono dal negozio emporio gestito da cinesi in via Verdi. Qui entrano fanno confusione, toccano e spostano la merce dagli scaffali se non addirittura la buttano a terra. A quel punto interviene il proprietario che li invita ad uscire e a non toccare la merce. Per tutta risposta riceve sberleffi dai ragazzi che continuano. Quando il negoziante decide di prenderli uno a uno per un e accompagnarli fuori, loro reagiscono a spintoni. A quel punto qualcuno chiama la polizia.

Ma l’ingresso di via Poerio dell’M9 non è solo questo. Qui infatti si ritrovano, soprattutto, di sera spacciatori e giovani consumatori. A volte gli uni sono anche gli altri. Capita che le dosi di sostanza vengano nascoste sulla parete verde che dal sottoportico d’ingresso al cortile M9, guida i visitatori fino al museo. E facile vedere i “proprietari” della droga frugare tra le piante in cerca delle dosi perché si sono dimenticati la giusta collocazione.

Ma il luogo appartato rispetto al passaggio di via Poerio viene usato anche come luogo di consumo. I ragazzi acquistata la marijuana o l’hashish la consumano sul posto. L’odore del fumo che proviene dalle loro “sigarette” non lascia dubbi su cosa contengono quei rotolini di carta che avevano rollato poco prima.

Ma qui arrivano anche per consumare la cocaina che gli stessi nordafricani procurano. Spesso si vedono i ragazzi usare lo smartphone come base per sistemare le piste di cocaina che poi “tirano” incuranti di essere visti. Gli spacciatori gradiscono il sottoportico anche perché garantisce alcune vie di fuga su via Brenta Vecchia, via Pascoli e corte Legrenzi con sbocco in piazzale Donatori di sangue. I clienti di questi spacciatori, a volte sono veramente giovani.