In vent’anni grazie a “Bambini del Danubio” supporto a 300 piccoli per le cure mediche
TRIESTE. Vent’anni di grande impegno finalizzato a garantire l’accesso alle cure mediche di bambini gravemente ammalati, appartenenti a famiglie disagiate, inizialmente destinato a nuclei appartenenti all’area danubiano balcanica e successivamente esteso a ogni parte del mondo, nel segno di un abbraccio universale.
È questa la straordinaria storia della onlus “Bambini del Danubio”, associazione sorta nel 2004 a Trieste, su iniziativa di Sergio Balbinot, imprenditore triestino, dal 2015 membro del Board of Management di Allianz se e, dall’aprile del 2022, presidente di Allianz spa, capace di calamitare attorno a sé un gruppo di amici e volontari.
«Tutti assieme – ha spiegato Balbinot – siamo stati capaci di far crescere nel tempo questa nostra azione di aiuto ai bambini ammalati, portandoli a Trieste, assieme alle loro famiglie, per farli assistere e curare nel modo più adeguato». E una volta all’anno, sempre a Trieste, la onlus organizza una serata a scopo benefico, per favorire l’incontro fra i sostenitori di questa straordinaria attività di solidarietà e aiuto, in modo da rinforzare le reciproche conoscenze e fare il punto della situazione, in vista delle future sfide. «L’incontro di quest’anno – ha precisato Balbinot a tale proposito – è servito a sottolineare che abbiamo raggiunto un record, perché abbiamo ospitato, assieme a un genitore, e fatto curare ben 57 bambini. Di questi – ha aggiunto – 22 sono i casi nuovi, esattamente il doppio dei casi nuovi dell’anno precedente. Inoltre stiamo ospitando, in varie strutture abitative, 29 bambini, con relativo accompagnatore. L’impegno – ha osservato il presidente della onlus – non è soltanto di tipo economico, ma anche di assistenza alle famiglie, perché si tratta di persone che arrivano dalle regioni più lontane e diverse, come diverse sono le loro tradizioni, le lingue che parlano, le loro culture. Da quando l’associazione esiste – ha proseguito Balbinot – sono quasi 300 i bambini che abbiamo potuto far assistere e curare».
Altro dato di estremo rilievo riguarda la sopravvivenza: «Più del 90 % dei bambini dei quali ci siamo occupati – ha ripreso il presidente – sono tornati sani alle loro case. Ovviamente ci sono anche coloro che, avendo patologie oncologiche, devono tornare per cure e aggiornamenti, ma il risultato complessivo ci gratifica notevolmente. Personalmente – ha continuato il presidente del consiglio di amministrazione della onlus, di cui fanno parte la vicepresidente, Klaudia Hermine Krizek, e il segretario, Roberto Coppa – quello che trovo molto rilevante è il fatto che l’esistenza di Bambini del Danubio permette a tante persone di mettersi in gioco, contribuendo, ciascuno in base alle proprie possibilità, a uno scopo nobile e comune che è di aiutare chi altrimenti non avrebbe altre possibilità».
All’incontro ha partecipato anche Marco Rabusin, direttore dell’unità operativa di Onco-ematologia pediatrica del Burlo Garofolo di Trieste, struttura che, assieme al Cro di Aviano e al Centro di Udine, sono i principali partner dell’associazione. «Lo sviluppo delle cure – ha detto Rabusin – ha significativamente alzato le percentuali di guarigione. Oggi 8 bimbi su 10 guariscono, mentre 30 anni fa le percentuali erano attorno al 50%. Nel centro di Trieste – ha continuato – ci sono ben 32 persone nell’equipe che dirigo, operativa 24 ore tutti i giorni. Bisogna ricordare che, se si nasce dove le risorse sanitarie non sono adeguate – ha proseguito Rabusin – non c’è accesso alle cure».