Bruzzone: «Violenza sulle donne? È da loro che deve partire il cambiamento»
foto da Quotidiani locali
«Il cambiamento culturale deve arrivare dalle donne stesse, e in particolare dalle madri che devono educare le figlie ad essere autonome ed evitare relazioni non sane»: questa la convinzione della criminologa e psicologa Roberta Bruzzone che l’11 dicembre ha parlato agli studenti delle scuole superiori di Ostiglia e ha tenuto una conferenza sul tema della violenza contro le donne a Villa Poma.
«Nessun territorio è immune da questa piega, il problema è culturale e insito nella società» ha spiegato Bruzzone alla Gazzetta, commentando il recente caso che ha visto vittima Rossella Cominotti, originaria di Rivarolo, uccisa dal marito a 53 anni.
«Non ci sono limitazioni di natura culturale o geografica, nessun territorio può sentirsi al sicuro dal fenomeno - dice la criminologa - la violenza sulle donne si concretizza in tragedie diffuse che non sempre arrivano al femminicidio».
Bruzzone punta il dito su una situazione culturale: «Solo due casi su 10 arrivano all'attenzione delle autorità. Il problema è culturale, nessuna relazione è totalmente al sicuro da questo retaggio. Anche relazioni apparentemente sane sono a rischio. Il problema è che la donna accetta culturalmente atteggiamenti ossessivi. È un problema educativo in cui si avverte che le donne pensano di non poter vivere autonomamente senza un uomo».
Poi la criminologa traccia la via per il cambiamento: «Bisogna parlare chiaro alle generazioni più giovani, spiegando quali sono i comportamenti a rischio. Bisogna incidere sull'educazione delle ragazze, il 50% delle donne non è autonomo a livello economico. Lo stereotipo di genere si instaura entro il quarto anno di vita, molto presto».
E la via, secondo Bruzzone, passa per le donne: «Temo che difficilmente si potrà incidere sui maschi, che hanno troppi vantaggi dallo status quo. Bisogna uccidere la badante interiore insita nella donna. Annullare quella componente per vivere autonomamente, la soluzione passa dalle madri che devono essere rivoluzionarie nell'educare le figlie sulle relazioni».
Agli studenti di Greggiati e Galilei, al teatro Ducale di Revere, Bruzzone ha parlato dei social, e ha, in modo informale, spiegato alle ragazze quali sono i segnali cui prestare attenzione.