Omicidio in Questura a Trieste, processo in Cassazione a carico di Meran
TRIESTE. Il processo a carico di Alejandro Augusto Stephan Meran, il dominicano che il 4 ottobre del 2019 aveva ucciso in Questura i due giovani poliziotti Matteo Demenego e Pierluigi Rotta, approda in Cassazione. La Corte Suprema ha fissato per il prossimo 27 febbraio l’udienza sul delicato caso.
Il terzo round giudiziario su un dramma che aveva sconvolto la città e l’intero Paese si apre per effetto del ricorso presentato dalla Procura generale presso la Corte d’Appello di Trieste (l’atto porta la firma del procuratore generale, Carlo Maria Zampi) contro la sentenza di primo grado (maggio 2022) e di secondo grado (aprile 2023) che avevano giudicato Meran – assolvendolo dal duplice omicidio – non imputabile per vizio di mente.
Il dominicano, in particolare, era stato considerato “incapace di volere”, perché malato psichiatrico. Era stato riconosciuto «un vizio totale di mente», come rilevato nel corso del processo di primo grado dalla perizia psichiatrica del dottor Stefano Ferracuti (ordinario di Psicopatologia Forense della facoltà di Medicina dell’Università La Sapienza di Roma).
Un incarico, questo, assegnato dalla Corte su richiesta degli avvocati Alice e Paolo Bevilacqua, difensori di Meran. Ferracuti aveva ritenuto il dominicano schizofrenico e, al momento in cui aveva commesso i fatti, in preda a una condizione «di delirio persecutorio tale da escludere totalmente la capacità di volere».
La perizia aveva ribaltato l’esito di quella disposta in sede di incidente probatorio preparata dal gruppo nominato dal gip Massimo Tomassini (nell’équipe anche Mario Novello, psichiatra, già responsabile del Dipartimento di Salute mentale Medio Friuli). Lo studio, in quel caso, aveva concluso per una «parziale» incapacità. E ciò avrebbe significato una condanna certa.
Vista la pericolosità di Meran, la sentenza di assoluzione aveva comportato anche l’applicazione di una misura di sicurezza detentiva del ricovero in una Rems per almeno trent’anni. La struttura individuata, dopo mesi e mesi di ricerche e di accertamenti, si trova in provincia di La Spezia. L’imputato era stato quindi spostato dal carcere di Verona, dove lo straniero era stato trasferito dopo una prima permanenza nella casa circondariale di Trieste.
«Siamo convinti che in Cassazione il giudizio sarà diverso», è il commento dell’avvocato Valter Biscotti che nella vicenda rappresenta la parte civile Fervicredo, l’Associazione feriti e vittime della criminalità e del Dovere, alla notizia che la Suprema Corte ha fissato la prima udienza in terzo grado sul caso di Meran.
L’avvocato Biscotti ha sempre parlato di «ingiustizia» nei riguardi delle famiglie delle due vittime, in merito alle sentenze di primo e secondo grado.