Incendia un’auto con un bengala, taglia le gomme e danneggia gli specchietti di altre otto vetture: giovane patteggia
AVIANO. Gomme di tre auto forate con Il coltello, specchietti rotti ad altre sei vetture, una Mazda incendiata e distrutta con un bengala, manichette tagliate a un distributore di benzina: un giovane incensurato, operatore socio-sanitario, ha definito venerdì 15 dicembre la sua vicenda giudiziaria.
Victor Patti, 22 anni, residente ad Aviano, ha patteggiato dinanzi al giudice monocratico Francesca Ballore per i reati di incendio, danneggiamento e porto abusivo di coltello.
Assistito dall’avvocato Geta Gavrilescu, Patti ha concordato un anno, sei mesi e sette giorni di reclusione, convertiti in lavori socialmente utili. La Riforma Cartabia consente, in caso di patteggiamento, di svolgerli subito, senza attendere che la sentenza passi in giudicato.
I fatti sono stati ricostruiti dai carabinieri. Il 18 giugno scorso l’imputato ha dato fuoco con un bengala a un’auto nel cuore della notte in via Battisti ad Aviano, distruggendola. Le fiamme hanno avvolto anche un albero nelle vicinanze.
Grazie al tempestivo intervento dei vigili del fuoco di Maniago e Pordenone il rogo non si è propagato ulteriormente: stava cominciando a intaccare un palo della luce.
Pentito, l’autore ha chiamato il 112, avvisando i carabinieri della Compagnia di Sacile di aver appiccato il fuoco all’auto. Sul posto è intervenuto il radiomobile di Sacile, con il comandante Ilario Zille.
Nello stesso giorno, prima di incendiare la vettura di proprietà di una cittadina americana, l’imputato ha staccato gli specchietti retrovisori esterni a una mezza dozzina di auto parcheggiate ad Aviano.
Due giorni prima ha forato con un coltellino gli pneumatici a tre auto in un parcheggio pubblico dietro la Pontebbana a Zoppola e ha tagliato dieci manichette delle pompe erogatrici al distributore Esso di carburante e metano in via Codroipo a Orcenico inferiore.
Anche nel caso del danneggiamento al distributore di Zoppola il giovane ha confessato ai carabinieri della stazione di Fiume Veneto di essere stato lui.
Il giovane sin dalla prima udienza di convalida dell’arresto ha espresso il proprio dispiacere per quanto accaduto e si è scusato. La difesa ha spiegato, in quella circostanza, che il giovane stava attraversando un periodo di forte stress: per ciò avrebbe perso il controllo, ma non appena ha realizzato ciò che aveva fatto si è subito autodenunciato ai carabinieri. Patti è incensurato.
La difesa ha sottolineato che negli ultimi sei mesi il giovane ha tenuto un comportamento specchiato, tanto che gli è stata revocata pure la misura cautelare dell’obbligo di dimora ad Aviano, con divieto di uscire la notte dalle 20 alle 6, applicata dopo l’arresto.