Il 22 è sciopero: negozi e ipermercati a rischio blocco

foto da Quotidiani locali

Sono oltre cinquemila in provincia di Mantova i lavoratori interessati dal rinnovo dei contratti nazionali del commercio e del turismo ancora in stallo dopo due anni di trattativa. Filcams Cgil, Fisascat Cisl e UilTucs Uil hanno a dichiarato sciopero per il 22 dicembre.

Le loro richieste non accettate riguardano: aumento salariale; regolamentazione del franchising e delle affiliazioni per responsabilizzare i grandi marchi; regolamentazione degli appalti; recepimento e implementazione dello smart working; politiche di genere; giorni di aspettativa retribuita per le donne vittime di violenza; implementazione del welfare contrattuale.

È Huber Artioli della Filcams di Mantova a spiegare le ragioni della protesta condivise con le segreterie provinciali di Fisascat e UilTucs: «Se le realtà della distribuzione hanno continuato a fatturare negli anni Covid è grazie allo sforzo di quelle lavoratrici e lavoratori che ad oggi si trovano a fronteggiare una proposta di rinnovo contrattuale indegna e a costo zero per la parte datoriale». Allo sciopero aderiscono anche i lavoratori somministrati del comparto.

Per la controparte il direttore di Confcommercio Mantova, Nicola Dal Dosso, dichiara: «I sindacati non hanno dimostrato disponibilità allargata, oltre che alla componente economica, anche ad un approccio di rinnovo responsabilmente innovativo. Il nostro contratto è applicato da quasi il 90% delle aziende e dal 90% degli addetti ed ha bisogno di rimanere al passo con i tempi. Noi oggi siamo disposti a ragionare su aumenti anche importanti legati all'indice Ipca, come chiedono i sindacati, ma non ci può essere una preclusione a discutere sugli altri temi altrettanto importanti. Il terziario è in grande sofferenza e l’auspicio è che si ripristini al più presto il confronto costruttivo tra le parti. Lo sciopero dichiarato per il 22 dicembre penalizzerà solo cittadini ed imprese».