Triestina da brividi: sotto con l’ultima, poi vince in extremis
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poi vince in extremis](https://www.gedistatic.it/content/gnn/img/ilpiccolo/2023/12/17/220104802-d9a60abe-188e-4559-a65c-5686283c247e.jpg)
foto da Quotidiani locali
NOVARA. I tifosi arrivati in Piemonte possono esultare e hanno ragione. Così come i giocatori che vanno sotto la curva a prendersi i loro abbracci. Le reti nel recupero di Finotto e Malomo al Piola lanciano tuttavia due segnali. Il primo è che la Triestina ha cuore e una panchina lunga che le consente di restare aggrappata alle partite fino all’ultimo respiro. L’altro è che l’Unione sta attraversando un momento di forma non al top già evidente nel match di Caravaggio, emerso nella partita con la Giana Erminio e diventato palese al Piola. Perché una squadra terza in classifica che passa in vantaggio (con il colpo di testa di Celeghin) sul campo dell’ultima della classe, pur rivitalizzata dalla cura Gattuso e da una nuova proprietà, dovrebbe difendere con i denti e senza troppe ansie la situazione favorevole. Invece la Triestina, senza il suo bomber Lescano in un normale momento di calo di forma e con un Redan approssimativo, si è fatta rimontare e sorpassare con troppa facilità da un Novara inferiore sul piano della tecnica e del gioco senza ombra di dubbio. La differenza l’hanno fatta gli operai Finotto, Adorante, Pavlev, El Azrak (un po’ spaesato ma comunque vivace) entrati in corsa ma con la loro gamba sono stati decisivi per dare una scossa. Una vittoria così è comunque il miglior viatico verso il derby di venerdì sera con il Padova nel quale non ci sarà Correia squalificato. Ma ci sarà Fofana che in una partita da battaglia sarà utilissimo.
LO SCATTO Tesser non risparmia nessuno e mette in campo il meglio a disposizione (a parte Vallocchia squalificato). Quindi rientrano Anzolin a sinistra e Struna al centro con Celeghin in mediana ad affiancare Correia. Davanti tornano nella top eleven Lescano e Redan. Gattuso risponde modificando il suo assetto tradizionale con tre centrali e i due terzini a fare la spola tra centrocampo e difesa.
L’Unione parte con il piglio di chi deve comandare la gara ed è brava e fortunata a passare subito in vantaggio. Sul corner pennellato di D’Urso il colpo di testa sul primo palo di Celeghin batte Dejardins.
LE DIFFICOLTÀ Per una squadra che dimostra in campo (oltre che in classifica) di essere nettamente superiore dovrebbe essere uno scherzo gestire la partita. Ma la Triestina al momento non ha queste caratteristiche. Gli alabardati verticalizzano sempre con Correia e D’Urso ma Lescano gira a vuoto. Soprattutto l’Unione, dopo poco più di 10’, si ritrova a ripartire dal pari. Di Nunno serve Urso a sinistra, passaggio per Corti e deviazione al volo che supera Matosevic con Struna poco reattivo e Anzolin in ritardo nella diagonale difensiva. L’Unione non si scoraggia ma riesce a creare soltanto un’occasione per Pierobon che il portiere del Novara intercetta.
LA DOCCIA FREDDA Alla Triestina di certo non mancano carattere e forza. Ed ecco che nella ripresa per il Novara non c’è spazio. La squadra di Tesser è padrona del gioco e al 10’ una buona combinazione tra Celeghin e Redan consente all’olandese di battere da sinistra con il portiere a deviare in angolo. La Triestina colleziona corner ma non è incisiva.
LE STAFFETTE Tesser capisce che è il momento di attingere a forze fresche. Escono in sequenza Lescano, Anzolin, Celeghin e Redan. L’Unione dà la sensazione di poter affondare ma mai con troppa convinzione. E allora ad affondare ci pensa il Novara.
IL VANTAGGIO Nell’unica occasione di affaccio nell’area di Matosevic Donadio si allarga a sinistra e Malomo pota per uno sciagurato intervento. Il rigore c’è e il neoentrato Scappini beffa Matosevic. Il match si mette davvero male anche se mancano 15’ oltre al recupero.
PARI E SORPASSO La Triestina ha indubbiamente il merito di non mollare di fronte a una situazione precipitata. La verticalità trova in Adorante un uomo in grado di intercettare i palloni e anche Fofana da mezzala si fa sentire. La partita sembra scivolare verso un risultato negativo inaspettato quando Correia, pur stanco e ammonito, inventa un assist filtrante per Finotto che da due passi infila il portiere piemontese. Mancano 3’ di recupero e il risultato sarebbe già buono visto l’andamento della gara. Eppure la Triestina si procura l’ennesimo calcio d’angolo che batte il solito D’Urso. La parabola crea scompiglio tra i piemontesi e la carambola in are favorisce il destro di Malomo che la mette nel sette. Un exploit che a Trieste è un inedito per il difensore alabardato. Le occasioni capitano solo agli audaci. E la Triestina a Novara è stata audace ma non bella. La vittoria in extremis e in rimonta scalda i cuori ma venerdì per battere il Padova ci vorrà altro. C’è davanti una settimana di lavoro prima dell’ultima al Rocco. L’importante è che il pubblico sia galvanizzato. Il suo apporto potrà essere decisivo.