Cioffi striglia un’Udinese troppo ingenua: «Pagati a caro prezzo due errori individuali»
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foto da Quotidiani locali
UDINE. «Ho visto due errori individuali che ci sono costati cari, ma anche tante cose positive». Se Gabriele Cioffi è un fedelissimo del 3-5-2, non si può dire che non sia un affezionato cultore di una conosciutissima metafora, visto che anche stavolta usa il bastone nei confronti di Ebosele e Kabasele, ma anche la carota per la squadra.
«Sarebbe troppo semplice entrare nello spogliatoio e spaccare tutto. Io devo pensare a costruire qualcosa piuttosto», dice il tecnico fiorentino abbandonando la sala stampa, dopo un conferenza all’insegna del “cuore aperto”, dove ha cercato di spiegare le proprie sensazioni sui momenti di una partita che ancora una volta non gli ha portato i tre punti.
L’analisi
«Lo stato d’animo è quello di un allenatore che ha visto una squadra attenta che ha rispettato le qualità dell’avversario, passando meritatamente in vantaggio, anche se è stata una partita molto equilibrata», racconta Cioffi ai microfoni di Dazn riavvolgendo il nastro della gara fino all’episodio chiave. «Indubbiamente l’espulsione di Payero.
La sfida è cambiata con noi in dieci», aggiungerà poi per spiegare che solo con la superiorità numerica il Sassuolo ha saputo farla girare a proprio favore, fino ad arrivare al pareggio grazie ai sopracitati due errori individuali. «Sì, perché più passavano i minuti e più eravamo in fiducia, siamo stati in controllo della partita, che non vuol dire dominarla, ma sapere cosa faceva l’avversario e quindi trovare un rimedio».
Le scelte
A quel punto entrano in ballo anche le mosse dello stesso Cioffi. Con l’Udinese incapace di uscire dalla propria metà campo con mezz’ora ancora da giocare, il tecnico bianconero ha optato per la sostituzione di Kamara con Ehizibue, lasciando in campo uno stralunato Ebosele.
«Per cercare la profondità in panchina avevo solo Ehizibue. E l’ho messo per Kamara perché l’avevo visto in difficoltà. Infatti subito dopo Ebosele ha fatto una sgroppata delle sue. Masina? Non è un giocatore di gamba. Tanto che ho anche valutato se fargli fare il quinto a sinistra, pensando che poi ha il passo ormai del centrale. Un cambio di modulo? No, non è mai stato allenato».
Quelle sugli esterni non sono state le uniche scelte che hanno fatto discutere critica e tifosi. «Avrei voluto cambiare prima anche Lucca con Success, che già a nove minuti dal novantesimo avevo chiamato per la sostituzione, salvo poi ritardarla per poter inserire anche Zarraga con l’ultimo spot che avevo. Mi sono detto: porca loca, non ci faranno mica gol adesso! Invece si sono presi il rigore».
Pentito? «No, sono scelte che rifarei anche adesso. Se poi cambierò idea datemi il numero di telefono che vi chiamo», spiega deciso per chiudere l’argomento.
I singoli
Restano le note positive. Non certo in difesa (altri due gol subiti, sono 12 nelle ultime 4 gare). «Sono contento che Lucca ne abbia fatti 4 da quando sono arrivato: dove può arrivare lo sa solo lui.
Il potenziale c’è». Poi il capitano, autore dell’altra rete: «È fondamentale perché è l’unico che sa leggere i momenti della partita e tira fuori il colpo di classe». Il problema è che anche stavolta non è bastato. Le occasioni perse stano diventando troppe