Elettricista morì folgorato durante il lavoro: tutti assolti gli imputati

SAN VITO AL TAGLIAMENTO. Assolti con formula piena gli imputati per omicidio colposo nel lungo procedimento seguito all’infortunio sul lavoro costato la vita all’elettricista 46enne di Mareno di Piave, Mauro Mori, dipendente della Pradal srl di San Polo di Piave.

L’incidente si era verificato oltre nove anni fa alla Vetri speciali di San Vito al Tagliamento: l’elettricista doveva sostituire due trasformatori su una linea in una cabina elettrica che serviva il forno fusorio. Era stata tolta la tensione, ma una massa di vetro fuso a 800 gradi di temperatura aveva generato una corrente indotta di ritorno che aveva folgorato il dipendente della Pradal.

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L’amministratore delegato di Vetri speciali, Giorgio Mazzer, di Cimadolmo, era stato l’unico a chiedere il rito abbreviato e poi assolto. In udienza preliminare il gup Rodolfo Piccin aveva deciso per l’imprevedibilità della disgrazia e disposto il non luogo a procedere nei confronti di Stefano Balzarin, 59 anni, direttore dello stabilimento sanvitese della Vetri speciali spa (difeso dall’avvocato Bruno Malattia), Pietro Pradal, 88 anni, presidente del cda di Pradal srl, il figlio Sandro, ad della Pradal, residenti a Mareno di Piave (difesi da Gianluca Rizzardi) e la società stessa, oltre all’ingegnere lombardo Giuseppina Daniela Messina (avvocato Michele Malnati). Ma la Procura generale aveva impugnato la sentenza e la Corte d’appello disposto il rinvio a giudizio.

Il giudice Milena Granata, martedì 19 dicembre, ha assolto tutti perché il fatto non sussiste. «Grande soddisfazione – ha commentato l’avvocato Malattia – per la conclusione di un processo complicato, con rilevanti problematiche tecniche e giuridiche».