Pagnacco resta senza tabaccherie, le ultime tre chiuderanno entro febbraio: il sindaco scrive ai Monopoli
PAGNACCO. Nell’arco di tre mesi Pagnacco resterà senza un tabaccaio. Tra la fine di dicembre e il febbraio 2024, infatti, le tre attività del paese chiuderanno i battenti per il pensionamento degli attuali gestori. Purtroppo nessuno ha voluto rilevare i tabacchini, e così i cittadini di Pagnacco, per valori bollati o sigarette, dovranno raggiungere Tavagnacco o Martignacco.
Uno scenario che il sindaco Laura Sandruvi sta cercando di scongiurare, con l’invio di una lettera all’ufficio Monopoli del Friuli Venezia Giulia.
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Le tre attività in questione sono il giornalaio e tabacchino di Sandro Cuccu a Plaino, l’alimentari con annessa tabaccheria di Sandro Mainardis a Pagnacco, il tabacchino e negozio di articoli da regalo di Marta Mesaglio a Castellerio. I primi due abbasseranno le serrande a fine dicembre, la terza a febbraio. «Dall’inizio del 2024 dopo 47 anni di lavoro, 37 dei quali a Pagnacco, mi godrò la meritata pensione – afferma Sandro Cuccu –. Ringraziando l’amministrazione attuale come quelle precedenti per il lavoro svolto, mi auguro che contrariamente a quanto avvenuto per la mia rivendita, le nuove generazioni possano avvicinarsi alla vendita al dettaglio, poiché queste attività sono fondamentali sia dal punto di vista aggregativo, sia per lo sviluppo del territorio».
Tra le lamentele dei tre gestori, ci sono pure la mole di burocrazia, l’impegno quotidiano (festivi compresi) e i margini di guadagno risicati.
Nella missiva inviata dal sindaco Sandruvi ai Monopoli di Stato, ribadendo la preoccupazione per l’imminente chiusura delle tre attività commerciali di rivendita tabacchi e valori bollati nel territorio Pagnacco, il primo cittadino chiede «che si possa procedere quanto prima alla riassegnazione delle licenze, a tutela dei negozi e delle botteghe nei piccoli comuni, fondamentali per la tenuta del tessuto sociale dei paesi, riconoscendo il rilevante ruolo svolto dai commercianti nel gestire un vero servizio di prossimità».
Un problema, quello del ricambio generazionale, che per Pagnacco è più esteso, visto che nei prossimi mesi comporterà la chiusura di altre attività: un calzolaio, un piccolo alimentari, un’erboristeria.
«La crisi del piccolo commercio, assediato dalla grande distribuzione, peggiora le condizioni di vita dei centri minori, e le conseguenze si stanno vedendo anche a Pagnacco – spiega Sandruvi –. La nostra situazione è ancora più svantaggiata dal non poter disporre di una piazza come centro di aggregazione, essendo tagliati in due dal tratto di strada Osovana, che di fatto esclude le vie laterali. Vanno trovate soluzioni per i centri urbani più piccoli, perché le botteghe artigiane e i locali commerciali sono un elemento di rivitalizzazione dei comuni. Ormai la burocrazia imperante e i mille vincoli imposti dallo Stato per quanto riguarda i Monopoli – conclude il primo cittadino – stanno finendo per scoraggiare i giovani imprenditori nel fare impresa».