Marghera, vede fumo uscire dalla finestra di casa e salva una donna dall’intossicazione
foto da Quotidiani locali
Non ci ha pensato neanche un secondo. Si è lanciato di corsa verso il palazzone dopo aver notato che da un appartamento al quarto piano usciva denso fumo nero. E ha messo in salvo una signora anziana.
«Non ho fatto niente di strano», dice Edoardo Pesce, 24 anni, dipendente della Croce Verde di Mestre. Grazie alla prontezza dei riflessi, e, ammette, ad una sana dose di incoscienza, ha evitato una possibile tragedia venerdì mattina verso le 11 in via del Bosco a Marghera, nel complesso di case popolari tra tangenziale e Catene. Il giovane, che lavora sulle ambulanze, era a Marghera con un collega in attesa di un paziente da trasportare in ospedale per una terapia.
«Ero in strada», racconta, «e ho sentito un odore strano. Mi sono affacciato a guardare verso le case e ho visto quel fumo nero uscire da un alloggio. Si trattava, evidentemente, di un incendio. A quel punto sono sceso dal mezzo, ho chiesto ad un passante di chiamare subito i vigili del fuoco per allertarli e mi sono lanciato dentro il palazzo».
Raggiunto il quarto piano, spiega Pesce, l’intero vano scale era immerso nel fumo nero. Ha rassicurato alcuni residenti, invitandoli a chiudersi dentro, e ha trovato la porta da cui usciva il fumo nero e si è messo a battere alla porta per far aprire. Alla fine ha aperto una signora di circa 70 anni, decisamente confusa.
«Non voleva uscire di casa, diceva che non trovava le chiavi, e che non era successo nulla, aveva solo preso fuoco una pentola. Ma si capiva chiaramente che era in stato di confusione. E allora l’ho presa e la ho portata sul ballatoio esterno a riprendere tutti e due fiato».
I vigili del fuoco sono poi intervenuti in via del Bosco mettendo in sicurezza l’appartamento. La disavventura si è conclusa nel migliore dei modi. Qualche danno da fumo, certo. Ma la signora si è subito ripresa, nonostante lo spavento e il fumo respirato e non ha avuto bisogno delle cure del Pronto soccorso. Il giovane dipendente della Croce Verde ha ripreso il suo turno e sta bene.
«Non sono mica un eroe», spiega. «Lo si fa perché è il nostro lavoro, sappiamo come operare. Ma ammetto che ci vuole un poco di incoscienza. Non sapevo da quanto era in corso l’incendio e cosa avrei trovato in casa. Non sapevo quanto ci avrebbero messo i vigili del fuoco ad arrivare. Ma io dovevo fare qualcosa».
Il suo gesto non è passato inosservato: Maurizio Ceriello, presidente della importante realtà del soccorso che opera in terraferma, in accordo con la Usl 3 Serenissima, in centro storico e al Lido, ha voluto esprimere la sua grande soddisfazione per il buon lavoro svolto.
Croce Verde Mestre, attiva da 41 anni, opera con 13 autoambulanze, 2 auto trasporto organi e plasma, 8 idroambulanze e oltre ai servizi di urgenza/emergenza e trasporti secondari in convenzione con l’Ulss, svolge varie altre attività in città. Oltre ai dipendenti, prestano la loro attività circa 300 volontari. Necessari come il pane.
Un nuovo corso di primo soccorso partirà il prossimo 17 gennaio 2024 all’Auditorium di Favaro.