Il Carnera resta un fortino, Udine festeggia un Capodanno da imbattuta in casa
foto da Quotidiani locali
UDINE. Imbattuta al Carnera. Così chiude il 2023 l’Old Wild West, che venerdì 29 dicembre ha domato Cento dopo una partenza al rallenty e 35 minuti in crescendo. E ora, dopo il brindisi di Capodanno, sotto con la Fortitudo. A Bologna, alla Befana, ci sarà un esame di laurea mica da ridere. Anzi un assalto alla vetta.
L’abbiamo ormai capito, l’Apu inizia le partite in due modi: forte o ad andatura lenta. Nell’ultima del 2023 al Carnera sceglie la seconda via e per gran parte del primo quarto sbaglia tanto. Risultato? Cento, che sarà anche attaccata con lo scotch alla zona play-off, ma ha giocatori buoni (occhio all’americano Mitchell) ed è anche sostenuta da un buon pubblico, ne approfitta: 3-10 dopo 5 minuti e quella sensazione che le partite sotto le feste non sono pericolose, di più.
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Ovvio il time-out del previdente coach Vertemati, che sente puzza di bruciato. La sente anche il suo ambasciatore all’Avana Clark: tre triple, squadra in ritmo. Caroti e Da Ros entrano da guerrieri e così il 41enne califfone argentino Carlos Delfino assiste al sorpassone Apu: 21-16. Guai, però, a pensare che la festa di Capodanno a questo punto sia già dietro l’angolo per i ragazzi del West, perché gli emiliani di Mecacci hanno frecce al loro arco. Come l’ex Mussini, uno dei protagonisti della stagione del grande rimpianto, due anni fa quella della Coppa e della promozione svanita. Entra e piazza una tripla. Come fa Palumbo, altro ex e non con la specialità della casa. Che, però, quando sfrutta i suoi centimetri sotto canestro fa male. Clark (il migliore, un gran colpo di mercato, lo ribadiamo) e Monaldi: triple.
Ecco, siccome tre punti sono meglio di due, la musica è sempre quella: Udine prova a scappare. Anche con un’azione deliziosa Monaldi-Da Ros-Gaspardo chiusa con una tripla dall’angolo dell’ala. Intervallo: 42-33.
Udine tira da tre 10 su 21, prende più rimbalzi dei rivali, ma deve tenere le antenne alzate se vuole portare a casa la quarta vittoria di fila e avvicinarsi come si deve al PalaDozza.
Spuntano nella curva opposta a quella del Settore D due tifosi argentini, maglia Albiceleste e bandiera: il derby Delia e Delfino per Luca, 21 anni di Codroipo, e papà Alejandro (originario di Buenos Aires) è un must.
Ma Delfino è fuori forma, il pivot fa il suo. La partita riparte, l’Apu tira sempre, Cento prova a stare a ruota sognando l’impresa. Ma se nel ciclismo ti stacchi dalla ruota del rivale è la fine. E le gambe dei ragazzi emiliani si imballano di colpo: 48-35 dopo 4 minuti del terzo quarto, dopo 30 minuti 62-41 con l’atletismo di Ikangi e Gaspardo che fanno la differenza. Come quando “Air Vidulis”, imbeccato dal solito play aggiunto Da Ros (che talento), si porta a casa il ferro con una meravigliosa schiacciata. Partita in ghiaccio, si va di ventello e più, per la terza giornata di fila. Finisce 82-61.
E così l’Apu chiude alla grande un 2023 che era iniziato a rovescio. Insomma, nello sport si sbaglia, ma quando si rimedia è ancor più bello.
Un abbraccio ai familiari e agli ex compagni di squadra del goriziano Claudio Soro, play anni ’70 andatosene ieri a 68 anni. Ne ha avuti tanti di ex compagni friulani l’ex Patriarca, Reyer e Mestre: Bruni, Flebus, Fortunato, Savio. Buon 2024 di canestri a tutti. Quelli dell’Apu sono spesso da tre ed è una goduria.