Lotta alla droga a Padova, maxi offensiva della polizia: «Duecento arresti fatti in un anno»
Altri due arresti e due denunce per spaccio di cocaina in città e nella cintura urbana; gli ultimi in ordine di tempo di una lunga serie che racconta la controffensiva lanciata dalle forze dell’ordine contro lo spaccio.
Controffensiva fatta non solo di grandi inchieste, ma anche di interventi quotidiani in strada, per fermare ogni singolo spacciatore.
Il problema della droga è, come raccontano i dati ministeriali, tra i principali in materia di sicurezza in città. Il neo questore di Padova Marco Odorisio analizza la situazione e spiega le forze messe in campo per combattere il problema.
«C’è una legge di mercato che si basa sulla domanda e sull’offerta, il fenomeno dello spaccio è diffuso ma è sotto controllo» sottolinea il capo della polizia, in servizio in città da un mese e mezzo.
«Il mercato dello spaccio lo contrastiamo con le inchieste ad alto livello, coordinate dalle procure ma anche con gli arresti d’iniziativa e in flagranza. Ne abbiamo fatti oltre duecento nell’anno appena concluso e siamo partiti bene anche nel 2024. Si tratta dei cosiddetti arresti di strada che ci consentono di monitorare e tenere sotto controllo il fenomeno affinchè non prenda derive pericolose. Stiamo assistendo a una eterogeneità delle sostanze presenti in città con sequestri di hashish, marijuana e cocaina e con un ritorno importante, anche se a dire il vero non era mai scomparsa, dell’eroina».
Per Odorisio non esistono zone franche in città e no in provincia dove la zona è in prevalenza coperta dall’Arma dei Carabinieri.
«Prevenzione e sicurezza»
«Togliendo di mezzo gli spacciatori c’è una ovvia ricaduta di prevenzione» aggiunge il questore Odorisio. In queste settimane di festività i servizi sono stati anche mirati, ma comunque garantiamo un controllo quotidiano, sia delle Volanti che di agenti della Mobile in borghese, più difficili da individuare. Per chi delinque vengono adottate misure di allontanamento e di espulsione che ci permettono di togliere dal mercato persone dedite per professione allo spaccio».
Talvolta i provvedimenti di allontanamento non vengono rispettati. Ciclicamente vengono fermate, spesso mentre delinquono, persone che avevano il divieto a tornare nel nostro Paese o nella nostra città.
«Noi applichiamo tutte le normative che la legge ci mette a disposizione» ribatte il questore «nel caso che vengano sorpresi a non rispettare un provvedimento di pubblica sicurezza, scatta l’arresto e la ricollocazione in un centro per l’espulsione. Non c’è l’impunità, nessuno deve pensare a questo».
Bloccati 4 spacciatori
In queste ore, dunque, diversi gli interventicontro lo spaccio. A Rubano i poliziotti in borghese della Mobile sono intervenuti all’interno del parcheggio interrato del centro commerciale di via della Provvidenza, dove hanno prima pedinato e poi osservato un 41enne tunisino a loro noto per i suoi precedenti per stupefacenti e reati contro la persona, effettuare un veloce scambio con un 58enne di Rubano.
All’atto del controllo, quest’ultimo ha consegnato ai poliziotti la dose di cocaina poco prima ricevuta dallo straniero dietro il pagamento di 30 euro.
Sottoposto a perquisizione, il tunisino è stato trovato in possesso di altre due dosi della stessa droga e di 225 euro, tutto sequestrato. Il permesso di soggiorno non gli sarà rinnovato: è stato arrestato e il giudice ha deciso per il suo divieto di dimora nella provincia di Padova.
Un altro arresto è stato messo a segno a Cadoneghe. Dopo una segnalazione di una sospetta attività di spaccio in un parcheggio di via Bordin i poliziotti della Squadra Mobile hanno predisposto un servizio di osservazione, così individuando il sospettato e l’appartamento all’interno dove viveva.
Controllando gli occupanti dell’immobile hanno sorpreso il 27enne tunisino, mentre tentava di disfarsi di alcuni involucri appoggiati sul tavolo, rivelatisi essere 8 dosi di cocaina. Con lui sono state controllate una donna padovana ed altri due stranieri irregolari.
Sono stati trovati e sequestrati pure un bilancino di precisione e ritagli di guanti monouso utilizzati per il confezionamento delle dosi. L’uomo era stato espulso nel 2020, è stato così arrestato anche per essere rientrato in Italia illegalmente.
Dopo l’arresto è stato nuovamente espulso ed accompagnato al Centro per il Rimpatrio di Gorizia.
A Padova sono stati denunciati altri due pusher stranieri. Un 47enne tunisino, controllato in Galleria Borromeo e sorpreso in possesso di 6 dosi di cocaina ed una porzione di hashish – denunciato pure per non aver ottemperato all’ordine del questore di Gorizia di lasciare L’Italia entro 7 giorni - ed un 23enne tunisino di Abano Terme dove alloggia in un B&B di via Configliachi.
Quest’ultimo, notato e poi sottoposto a controllo nell’area di parcheggio di un hotel in zona Pontevigodarzere, è stato trovato in possesso di 8 dosi di cocaina; la perquisizione è stata estesa alla sua attuale dimora di Abano.