Quasi la metà dei dipendenti raggiunge il Comune di Mantova in auto

foto da Quotidiani locali

Da tempo il Comune di Mantova è impegnato a promuovere in città una mobilità sostenibile basata su biciclette e ciclabili. Meno auto circolano e minori saranno le emissioni in aria. In base a questo assunto, Via Roma parte dai suoi dipendenti per invogliare tutti i cittadini a utilizzare bici e mezzi pubblici per andare al lavoro. Ogni anno redige il piano spostamenti casa-lavoro per analizzare la situazione del suo personale e porre in atto azioni che lo spinga a rinunciare all’auto e a privilegiare mezzi meno inquinanti.

A fine anno il Comune ha sottoposto ai suoi 413 dipendenti un questionario per capire le loro abitudini circa gli spostamenti da casa per raggiungere il posto di lavoro e mettere in campo, nel 2024, alcune proposte per cambiare le loro abitudini (laddove siano troppo sbilanciate a favore dell’auto). Al questionario hanno risposto 136 persone, il 33% del totale. Dai dati emerge che il 49% degli intervistati utilizza l’auto per raggiungere la propria sede di lavoro; il 25% dei dipendenti fa quello spostamento in bicicletta e solo il 12% a piedi. Le varie sedi comunali sono state suddivise in sei aree dove quelle con i numeri più alti si trovano in periferia. L’uso dell’auto privata raggiunge un picco del 72% nell’area 4 e del 60% nell’area 5, le più periferiche rispetto al centro della città, dove non ci sono Ztl e c’è una buona disponibilità di parcheggi. Dai questionari è emerso anche che il 53% di chi ha risposto vive in città, il 39% in provincia e l’8% nel Veronese.

Tra i dipendenti residenti in città il 48% compie lo spostamento in bicicletta, il 26% a piedi, il 21% con l’auto privata, il 3% con la moto e un altro 3% tramite carpooling. Queste percentuali si invertono se si analizzano i dati dei dipendenti residenti in provincia: infatti, il 74% utilizza l’auto privata, il 9% i mezzi pubblici, l’8% la moto, il 6% la bicicletta e il 3% il carpooling. Il 57% dei dipendenti non sarebbe disponibile a cambiare le sue abitudini, per gli spostamenti casa-lavoro, in favore del trasporto pubblico locale. Di quelli che utilizzano auto e moto, solo il 42,2% dichiara di non essere disposto a cambiare abitudini, il 26,7% sarebbe disposto se fosse fornito l’abbonamento dall’azienda, il 23,3% se ci fosse un trasporto pubblico locale più affidabile, e il 7,8% se le fermate dei bus fossero più vicine al luogo di lavoro.

Pochi quei dipendenti che sarebbero disposti a cambiare modalità di trasporto. Solo il 39% di chi va in auto o in moto sarebbe disposto a utilizzare il carpooling ma solo a diverse condizioni; a non voler cambiare con la bicicletta è il 54% mentre il 71% non sarebbe disposto a spostarsi a piedi. Partendo da questi dati, il Comune ha individuato una serie di misure per incentivare i propri dipendenti a spostarsi con un mezzo alternativo ad auto e moto. Le misure proposte sono state incardinate in questi assi di intervento: disincentivare l’uso individuale dell’auto privata; favorire la mobilità ciclabile o la micromobilità; ridurre la domanda di mobilità; ulteriori misure.

Per disincentivare l’uso dell’auto sono state individuate tre misure. La prima, un’applicazione che dia la possibilità di gestire il carpooling tra dipendenti: gli utilizzatori potrebbero mettersi in contatto per condividere il tragitto. La seconda misura riguarda il mantenimento dell’offerta dei parcheggi di interscambio, già serviti da bus navetta gratuiti e dal bike sharing. Questi parcheggi potrebbero essere promossi attraverso l’uso della flotta di biciclette comunali anche per gli spostamenti casa-lavoro. La terza misura è il rafforzamento dell’ufficio del mobility manager per migliorare l’organizzazione di nuovi servizi. La mobilità ciclabile si favorisce con la messa a disposizione di biciclette comunali recuperate dagli oggetti smarriti; con l’estensione della rete delle piste ciclabili anche in coordinamento con i Comuni della Grande Mantova; con il mantenimento del servizio di bike sharing anche elettrico; con l’ampliamento dei posteggi per le biciclette sia muscolari che elettriche, sempre più sicuri e al coperto, dotati di nuove attrezzature di manutenzione.

La domanda di mobilità si potrebbe ridurre mantenendo alcune attività in smart working. Altre misure individuate riguardano il mantenimento delle campagne di sensibilizzazione sulla mobilità sostenibile; il potenziamento della collaborazione tra il Comune e i mobility manager di aziende e istituzioni locali, pubbliche e private, per promuovere azioni coordinate sul territorio. Infine, vanno raccolti dati sulle abitudini di mobilità e sui percorsi dei dipendenti e promosse delle premialità per i più virtuosi.