Basket A2, a Udine serve un piano B
UDINE. L’Apu fallisce l’esame del PalaDozza ed è rimandata. L’occasione per riscattarsi arriva a stretto giro di posta per Monaldi e compagni: già venerdì c’è il derby con Trieste, una partita con una marea di significati oltre a quelli di classifica. Nel frattempo, però, urge qualche riflessione su come è maturato il passo falso di Bologna.
PIANO B
Nel match d’andata Udine fece registrare uno strepitoso 20/40 da tre punti (solo 12, invece, i tiri da due) e la Fortitudo dovette sventolare bandiera bianca.
Al ritorno il tiro da fuori si è inceppato (8/30) ed è arrivato il referto giallo, anche perché l’Apu ha tirato poco e male da vicino a canestro: un 8/22 che grida vendetta. Se il piano A non funziona, si nota la mancanza di un piano B.
La squadra bianconera ha una batteria di tiratori di prim’ordine, ma i lunghi non incidono e l’unico esterno che attacca il ferro è Clark.
Non a caso sono stati suoi i canestri che hanno evitato un’imbarcata e illuso che si potesse rimontare nell’ultimo quarto.
Le triple sono croce e delizia dell’Apu targata Vertemati, l’unica di A2 che effettua meno di 30 tentativi a partita da due (28,7 di media), preferendo il gioco perimetrale (32,7 triple tentate a gara).
In certe partite complicate sarebbe cosa buona procurarsi tiri liberi per restare agganciati agli avversari, però Udine è penultima nel girone Rosso con 16,3 viaggi in lunetta a partita.
MAL DI TRASFERTA
Se L’Apu è quarta e non prima nel girone Rosso è a causa del suo rendimento in trasferta, in particolare negli scontri diretti.
I bianconeri al Carnera non hanno bucato nemmeno una gara, ma lontano da casa è palese che c’è qualche problema: le 4 vittorie esterne sono state conquistate su campi di squadre di fascia medio-bassa (Nardò, Cento, Cividale e Chiusi), mentre al cospetto delle compagini di prima medio-alta (Bologna, Forlì, Trieste, Verona e Piacenza) sono arrivate soltanto sconfitte.
Alcune imputabili ad approcci sbagliate, altre a mancanza di killer instinct, altre ancora a finali gestiti male. Serve più cattiveria agonistica, va fatto un ulteriore salto di qualità in vista dei mesi decisivi della stagione.
VERSO IL DERBY
Siamo certi che venerdì vedremo un’Apu arrabbiata, con una gran voglia di riscatto. Siamo a inizio gennaio, non è certo il momento di fasciarsi la testa. È chiaro, però, che questa squadra ha bisogno di qualche correttivo.
De Laurentiis, quando sarà a disposizione, darà una mano sotto canestro. Nel frattempo però, servono risposte soprattutto da Delia, finito nuovamente sulla graticola dopo la prova del PalaDozza.
Non l’unico colpevole, ma quel visto per un extracomunitario che Udine conserva in tasca lo rende il più facile bersaglio dei critici.