Il caso Austin preoccupa e inguaia Biden
Una bufera si sta abbattendo sull’amministrazione Biden. Il capo del Pentagono, Lloyd Austin, è stato ricoverato in ospedale il giorno di Capodanno. Il problema è che, come rivelato dalla Cnn, il diretto interessato non avrebbe informato della questione né lo stesso Joe Biden né il segretario di Stato Tony Blinken. Una condotta opaca, aggravata dalla turbolenta situazione internazionale: non dimentichiamo infatti che Washington sta monitorando attentamente sia la guerra in Ucraina sia la crisi di Gaza. “Riconosco che avrei potuto fare un lavoro migliore assicurando che il popolo fosse adeguatamente informato. Mi impegno a fare meglio”, ha affermato Austin in una nota diffusa sabato. “Ma è importante dirlo: questa è stata la mia procedura medica e mi assumo la piena responsabilità delle mie decisioni in merito alla divulgazione”, ha proseguito.
Nonostante questo tentativo di gettare acqua sul fuoco, le polemiche infuriano, anche perché durante l’ospedalizzazione di Austin, le forze statunitensi hanno effettuato un bombardamento contro una milizia filoiraniana in Iraq: un’operazione a cui il capo del Pentagono aveva dato l’ok prima del ricovero. Il Partito repubblicano è sul piede di guerra. L'ex vicepresidente americano, Mike Pence, ha accusato Austin di "inadempienza ai suoi doveri". “Sono felice di sapere che le condizioni del segretario Austin sono migliorate e gli auguro una pronta guarigione. Tuttavia, resta il fatto che il Dipartimento della Difesa ha deliberatamente trattenuto per giorni le condizioni mediche del segretario della Difesa. Ciò è inaccettabile”, ha tuonato il senatore repubblicano Roger Wicker. Dello stesso avviso si è mostrato il collega James Lankford, che ha affermato: “A quanto pare, il Consiglio di sicurezza nazionale non lo sapeva, la Casa Bianca non lo sapeva, il Congresso non lo sapeva. Ci troviamo in un momento di grande turbolenza a livello internazionale”. Malumori si registrano però anche dalle parti dell'Asinello. Preoccupazione sulla condotta di Austin è stata infatti espressa dal deputato dem Adam Smith.
Sebbene l'entourage del presidente abbia ribadito "piena fiducia" nel segretario alla Difesa, sul piano politico si tratta di un problema rilevante per l’amministrazione Biden, che è sprofondata nell’imbarazzo. Secondo The Hill, “la Casa Bianca ha rinviato le domande sull'inconsapevolezza di Biden al Consiglio di sicurezza nazionale, che ha rifiutato di commentare”. Il nodo del resto è duplice. Innanzitutto si pone un tema di sicurezza nazionale. Quanto emerso ha trasmesso l’immagine di un’amministrazione disfunzionale al suo interno: il che è un problema soprattutto in termini di percezione da parte degli alleati e degli avversari di Washington. In secondo luogo, si ravvisa una questione legata alla trasparenza. Quando l’attuale amministrazione americana si insediò nel 2021, l’allora portavoce della Casa Bianca, Jen Psaki, promise che sarebbero state ripristinare “la verità e la trasparenza” nei rapporti con la stampa. Il caso Austin sembra però dimostrare il contrario. E questo non è un buon segno per Biden, anche alla luce del fatto che si trova in campagna elettorale per la riconferma. Un elemento rilevante, che – chissà – potrebbe spingere il presidente a chiedere le dimissioni del capo del Pentagono.