L’EDITORIALE – Una scoppola che fa male, Catania cantiere aperto
Lavori in corso, Catania cantiere aperto. Ma fino a quanto si può accettare che una squadra costruita – come da obiettivo dichiarato – per essere competitiva con le big del Girone C di Serie C si riduca a figuracce e batoste quella rimediata ieri dal Catania sul campo del Crotone? Una sconfitta per 3-0 difficile […]
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Lavori in corso, Catania cantiere aperto. Ma fino a quanto si può accettare che una squadra costruita – come da obiettivo dichiarato – per essere competitiva con le big del Girone C di Serie C si riduca a figuracce e batoste quella rimediata ieri dal Catania sul campo del Crotone? Una sconfitta per 3-0 difficile da digerire per com’è arrivata, senza mordente e senza idee, completamente annebbiati e annullati nel momento in cui era necessario reagire e provare a dare continuità al successo di Benevento nell’ultima partita del 2023.
La squadra rossazzurra ha di fatto regalato agli avversari, già forti in partenza, le opportunità per mettere il sigillo su una partita a senso unico. Scattano dopo la sfida gli interrogativi sulle ragioni profonde di questa debacle e anche le dichiarazioni di Lucarelli nel post gara fanno scattare l’allarme. Si parla ancora di problemi di natura psicologica, di fragilità di insieme e dei singoli che procurano sempre rovinose conseguenze, gol incassati e sconfitte da aggiungere ad un carico già abbastanza pesante di insuccessi. Così, davvero, non va bene.
Si discute anche del tempo che bisogna dare a Rapisarda e compagni per trovare nuove alchimie, visto il profondo rinnovamento portato dal calciomercato, con l’inserimento in rosa di diversi nuovi elementi. Di fatto però ancora gli effetti sperati non si sono visti. Di quanto tempo avrà bisogno il Catania per ingranare la marcia giusta? Poi, inevitabilmente, il dibattito si sposta anche sugli assetti dirigenziali. Siamo sicuri che alla compagine rossazzurra non serva un direttore sportivo con competenze e incarichi precisi? Ai posteri l’ardua sentenza.
La sensazione è che la stagione possa offrire, tramite la Coppa Italia in particolare, ancora importanti opportunità per rendere una stagione mediocre, un’annata da chiudere col sorriso. Mancano i presupposti concreti per poterci credere, giocando come ieri non si arriva da nessuna parte – è stata la stessa guida tecnica della squadra a sottolinearlo a mezzo stampa -, altro che playoff!
I calciatori, balbettanti, nel post gara non sanno che pesci pigliare, spiegando di non capire le ragioni di certe capitolazioni. Intanto il tempo passa e le risposte bisogna trovarle, in nome del rispetto per la piazza citato a più riprese da tutti i protagonisti del sodalizio etneo.
Vincere o perdere, il concetto oggi – dopo l’ultima disfatta – non è legato al risultato ma al modo in cui il Catania ha ceduto al proprio avversario. Una resa annunciata, senza neanche aver impugnato le armi. Tanto lavoro deve accompagnare il ritorno in campo, negli allenamenti, di questi calciatori e di questo staff, praticando la strada dell’umiltà e cercando di capire che dall’approccio con questa seconda metà di campionato passa una possibile conferma futura.
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