Ha un nome la vittima del treno: era ospite delle figlie a Robbio per le feste

NICORVO. È stato identificato nella notte l’uomo che è stato colpito e ucciso dal treno della linea Pavia-Vercelli, tra Castelnovetto e Nicorvo. Si chiamava Xhevdet Zena, aveva 73 anni e abitava in Albania. L’uomo era arrivato in Lomellina alcune settimane fa e stava trascorrendo le festività natalizie a Robbio insieme ai nipoti e alle due figlie che hanno mariti italiani.

Sabato pomeriggio aveva preso il treno ed era andato a Nicorvo dove forse conosce alcune persone. Poi ha pensato di tornare a Robbio a piedi seguendo la ferrovia. Le figlie, non vedendolo tornare, lo cercavano e avevano dato l’allarme anche sui social.

Adesso la salma è stata trasportata all’istituto di Medicina legale dove dovrà essere eseguita l’autopsia. Il 73enne albanese ha riportato traumi alla testa che hanno causato il decesso. Le indagini sono ancora in corso ma l’ipotesi seguita con maggior attenzione è quella dell’incidente.

I carabinieri e la polizia ferroviaria, considerate le lesioni riportate dal 73enne albanese, hanno escluso il suicidio. Probabilmente l’uomo mentre camminava si è avvicinato troppo ai binari in una zona molto buia. E non si è accorto che, alle sue spalle, stava arrivando il treno diretto a Vercelli.

Una parte del convoglio lo ha colpito alla testa e lo ha scaraventato a diversi metri di distanza. L’impatto è stato violentissimo e fatale. Il medico dell’elisoccorso del 118 non ha potuto far altro che constatare il decesso.

«C’era troppo buio – aveva spiegato il macchinista del treno regionale 10684 partito da Pavia alle 16.38 e diretto a Vercelli – e ho visto all’ultimo istante quell’uomo vicino ai binari. In queste condizioni è stato impossibile evitare l’impatto».

La tragedia è avvenuta, sabato pomeriggio verso le 18, tra le stazioni ferroviarie di Nicorvo e Robbio, vicino a due passaggi a livello che sono molto ravvicinati. È un luogo dove, soprattutto nelle ore serali, passano pochissime persone.

Probabilmente Xhevdet Zena per ritornare a Robbio conosceva solo quella strada e non si è reso conto dei pericolo costituito dalla ferrovia.

Sul treno c’erano una ventina di passeggeri che sono stati fatti scendere e trasportati alle loro destinazioni con alcuni pullman sostitutivi. —