Canale Est-Ovest a Monfalcone, finalmente la profondità a -3,6 metri: la draga ha concluso l’escavo
MONFALCONE. La Palmiro Z ha compiuto il suo dovere e a breve potrà ritrarsi. Tempo ancora dieci giorni e l’approfondimento del canale EstOvest attraverso la speciale draga nelle more della ditta Zeta srl sarà concluso, portando così alla fatidica quota di –3,60 metri i fondali.
Manutenzione all’ingresso del Villaggio del Pescatore
L’intervento straordinario di manutenzione, nella zona a ridosso del Villaggio del Pescatore e della curva susseguente la foce del Timavo, punti a grosso rischio incaglio per le imbarcazioni, era stato avviato lo scorso 13 ottobre, al termine della suggestiva regata della Barcolana.
Attività non banale, condotta nell’obiettivo di solcare il fondo marino per ulteriori 50 centimetri rispetto all’escavo “standard”, motivo che ha richiesto sia una fase propedeutica di debombing, cioè l’esclusione attraverso indagini tecniche della presenza di residuati e ordigni bellici nelle acque, sia l’attivazione di una sorveglianza archeologica in tratti ritenuti, sotto questo profilo, sensibili. Tale aspetto, en passant, ha fatto lievitare il quadro economico di ulteriori 20 mila euro, per un importo globale di 1,3 milioni.
Un’opera condotta dal Coseveg
Promotore dell’intervento, nelle forme della delegazione amministrativa intersoggettiva, il Coseveg, Consorzio dello sviluppo economico della Venezia Giulia, di cui è azionista di maggioranza il Comune di Monfalcone.
«Il 2017 – commenta la sindaca Anna Cisint – è stato un anno spartiacque nella definizione delle modalità per condurre simili interventi, con un protocollo di operatività che ormai consente di tenere in perfetta manutenzione i fondali e di concludere un dragaggio con la serie di analisi che poi sarà utilizzabile al prossimo cantiere, con decisivo restringimento dei tempi».
«Un modello, a mio avviso, che sta dimostrando – ha aggiunto – la sua efficacia, poiché per le realtà dedite alla nautica, poter dire ai propri clienti di operare su un’area dove il medio mare sta a –3,60 metri è significativo. Vuol dire accogliere imbarcazioni con pescaggio di due metri per refitting, manutenzioni e anche semplicemente l’iniezione di antivegetativa. Un’economia in crescita».
Sicurezza per 2.500 diportisti
Senza scordare la maggior sicurezza per i circa 2.500 diportisti gravitanti sul Locovaz: a metà canale, spesso, si rischiava di restar incagliati.
Per consentire le operazioni di dragaggio si è resa necessaria l’autorizzazione di due Capitanerie di porto, quella di Trieste e di Monfalcone, trattandosi di una zona a scavalco tra due province, e pure dell’ufficio circondariale marittimo di Grado, dato che secondo quanto asserito a ottobre una parte dei fanghi e sedimenti sarà allocata al largo dell’Isola d’oro. La parte relativa al debombing è stata affidata a Ediltecnica, realtà di Carrara specializzata in bonifiche belliche. Le indagini sul punto, tutte negative.
Quanto alla sorveglianza su possibili rinvenimenti di reperti, l’iter ha richiesto la presenza a bordo della draga, la Palmiro Z appunto, di un archeologo specializzato, nei tre mesi di cantiere, da cronoprogramma. Il Coseveg ha quindi appaltato l’esecuzione dell’approfondimento alla ditta Zeta srl.
Salvato il lavoro a 1500 addettui dei cantieri
La nautica, settore fiorente, occupa a Monfalcone 1.500 addetti tra macro e micro imprese (614, invece, gli iscritti alla scuola dei maestri d’ascia). La densità di scafi ormeggiati sulla terraferma è di uno, precisamente 0,9, ogni 10 abitanti. I posti barca per chilometro di costa addirittura 197,6 contro la media nazionale di 19,6 e regionale di 151,1.