Falso funzionario regionale truffa l’asilo: condannato
S’era spacciato al telefono per un funzionario dell’Ufficio Scolastico della Regione Veneto ed aveva chiesto di stornare da un contributo appena ricevuto dall’ente una somma di 3.000 euro che non era dovuta. Dopo aver ottenuto i soldi ha telefonato ancora una volta chiedendo la restituzione di un’ulteriore somma insospettendo così la presidente della cooperativa che gestisce un asilo a Roncade e facendole così scoprire che era stata vittima di una truffa.
Mercoledì mattina per Giuseppe Trafficante, 32 anni di Torino (difeso dall’avvocato Mauro Toffoletto), è arrivata la condanna per truffa a un anno di reclusione mentre la presunta complice Michela Gerenio, 29 anni di Torino (difesa dall’avvocato Silvia Biscaro) è stata assolta. In aula non è stato provato che la Gerenio, alla quale era stata intestata la Postepay dove erano stati accreditati i 3.000 euro, fosse consapevole della truffa ordita da Trafficante.
La vicenda risale a marzo del 2018, quando la responsabile della cooperativa Arcobaleno, che gestisce un asilo in via Principe a Roncade, riceve la telefonata di un sedicente funzionario regionale dell’Ufficio Scolastico. La voce è maschile e l’uomo parla in modo disinvolto. Sa che la scuola ha di recente ottenuto dei contributi dalla Regione Veneto ma dice che ne ha ricevuti quasi 3.000 euro in più. «La prego di stornare la somma e inviarla sulla Poste Pay regionale di cui vi fornisco le coordinate».
Così succede. Qualche giorno dopo, però, il sedicente funzionario telefona di nuovo e chiede un ulteriore storno di soldi da restituire. A quel punto la responsabile della cooperativa, insospettitasi, chiama in Regione per accertarsi chi sia questa persona e scopre che non c’è nessun funzionario con quel nome.
Parte la querela per truffa. Gli agenti della polizia postale di Venezia avviano le indagini e risalgono all’intestatario della Poste Pay dove è confluita la cifra di quasi 3.000 euro. Si tratta appunto di Michela Gerenio, nota alle cronache per altri raggiri, commessi in coppia con Trafficante. Dalle indagini emerge che è la collaudata coppia ad aver messo a segno il raggiro. Da qui l’incriminazione per truffa aggravata e il processo.
Mercoledì la sentenza: per entrambi il pubblico ministero aveva chiesto la condanna a un anno e 6 mesi.