Chiusi per lavori i Musei provinciali di Borgo Castello a Gorizia: saranno pronti per il 2025
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foto da Quotidiani locali
GORIZIA Eliminare le barriere architettoniche. Realizzare due ascensori. Creare un unico e omogeneo percorso espositivo.
Non sono lavori banali quelli che hanno preso il via ai Musei Provinciali di Borgo Castello. Da lunedì scorso sono chiusi al pubblico per presentarsi, rinnovati e adeguati, il prossimo anno, in tempo per diventare una delle principali attrazioni di Go!2025. Ovviamente, trattasi di un impoverimento culturale, seppur temporaneo, ma sono interventi assolutamente necessari, per non dire obbligatori.
Il disallestimento e il Giardino dell’incontro
Interessati al maquillage sia il Museo della Grande Guerra sia il Museo della Moda, sia la vicina Casa Morassi. Sono, infatti, iniziate le operazioni di “disallestimento” propedeutiche all’inizio dei lavori che andranno a adeguare le due sedi alla normativa sull’accessibilità. Ci saranno, dicevamo, due ascensori: uno esterno ai due musei, l’altro all’interno di Casa Morassi. Ma la novità, forse, più grande riguarda il percorso che andrà a collegare le sedi attraverso lo spazio verde centrale denominato “Giardino dell’incontro” che, da un lato, nobilita la facciata dell’edificio e ne determina una sorta di nuovo basamento mentre, dall’altro, lascia libera la vista verso la città di Gorizia. Lo scorso anno, in quella stessa area, erano stati eseguiti lavori di pulizia, piantumazione e sistemazione di panchine, manufatti e spazi pavimentati che rendono oggi i giardini un ambiente espositivo a cielo aperto.
Il vicepresidente Anzil e l’accessibilità
Entrando nel merito, invece, del nuovo cantiere che sta per aprire, il vicepresidente della Regione con delega alla cultura e allo sport Mario Anzil ribadisce come il tutto sia «parte integrante del consistente cronoprogramma di opere su cui la Giunta regionale, in previsione della Capitale europea della cultura, ha puntato per render ben visibile la vera anima di Gorizia, vale a dire quella di una città ricca di storia e cultura, ma anche al passo con i tempi. Se, da un lato, spiace di dover chiudere al pubblico, per parecchi mesi, i due Musei e le splendide collezioni là conservate – continua il vicegovernatore - dall’altro lato, sono davvero convinto che quando li riapriremo e li vedremo gremiti di visitatori provenienti da ogni parte del mondo, sapremo di aver fatto la cosa giusta per Gorizia, il territorio regionale e per l’intero movimento culturale».
Fa eco Anna Del Bianco, direttore centrale alla cultura e allo sport della Regione e direttore generale di Erpac Fvg che vuole ricordare come, comunque, le altre sedi espositive gestite dall’Ente regionale per il patrimonio culturale del Friuli Venezia Giulia continueranno a essere aperte al pubblico. A Palazzo Attems-Petzenstein, sempre a Gorizia, continua fino al 7 aprile prossimo la mostra “Pittori del Settecento tra Venezia e Impero”, condivisa con i Civici musei di Udine. Mentre al Magazzino delle Idee di Trieste è stata prorogata, sempre sino al 7 aprile, la mostra “India oggi”.
«A Villa Manin - aggiunge Del Bianco - abbiamo altre due mostre, “Zimoun. Villa Manin per l’arte contemporanea” visitabile fino al 17 marzo e “Il re, il Kaiser e le oche” che rimarrà aperta fino al 2 giugno». Nell’elenco, non può mancare la Galleria d’arte contemporanea Luigi Spazzapan di Gradisca d’Isonzo dove verrà inaugurata, l’8 marzo, l’esposizione “Confini Meje Borders” di Alessandra Lazzaris. Un’offerta di tutto rispetto.
I numeri dei visitatori
Chiudiamo con un po’ di numeri. I Musei di Borgo castello hanno chiuso il 2023 con 21.515 presenze mentre, sino al 25 febbraio scorso, ne erano state totalizzate 2 mila, numero tondo tondo.
Sempre nell’anno passato, palazzo Attems aveva chiuso con 13.032 biglietti mentre, sino a qualche giorno fa, i visitatori erano stati 1.271, a riprova di una grande (e incoraggiante) vivacità.