I consigli di Delio Rossi all’Udinese: «Stavolta ha tutto da perdere, ci saranno problemi se non supererà l’ultima»
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foto da Quotidiani locali
A conti fatti non dà grandi chance di salvezza alla Salernitana. E lo afferma con dispiacere, essendo un illustre ex, ma non solo. In passato ha lavorato sia con il direttore generale (Walter Sabatini) sia con l’allenatore (Fabio Liverani) dei campani. Per questo sostiene che l’Udinese, nel match di sabato dei Rizzi, «ha tutto da perdere».
Parola di Delio Rossi, già tecnico in due riprese del “Cavalluccio marino”, ai box dopo aver guidato la scorsa stagione in Lega Pro il Foggia (di cui era già stato calciatore e trainer).
Rossi, vede il suo ex club già spacciato?
«Già due anni fa, salvandosi, la Salernitana fece un miracolo. Quest’anno difficilmente può realizzare un’impresa simile. Lo dico a malincuore. La società ha cambiato tanto durante il mercato di gennaio, una sessione in cui spesso si punta anche su calciatori da riportare in condizione. La squadra fatica e le sconfitte portano altre sconfitte. Inoltre conosco l’ambiente, che vive di eccessi nel bene e nel male».
L’Udinese ha una classifica migliore, ma attraversa anche lei un momento complicato.
«Perciò prevedo un match deciso dagli episodi. Potrà essere determinato da una palla inattiva, ad esempio. Se i bianconeri riescono ad andare subito in vantaggio, allora possono mettere l’incontro in discesa».
La squadra di Cioffi, nonostante la brutta prestazione col Genoa, è comunque da considerare la favorita della gara?
«I friulani stavolta hanno tutto da perdere. Certamente non c’è medicina migliore che giocare con l’ultima in classifica. Se non si supera la Salernitana, evidentemente c’è qualche problema. Mi aspetto che, scendendo in campo di fronte ai propri tifosi, l’Udinese affronti la gara con un buon piglio. E la vittoria le potrebbe dare slancio, perché si toglierebbe da una situazione difficile».
Liverani, arrivato a Salerno neppure due settimane fa, è già in discussione. Come commenta la posizione del club a riguardo?
«Mi sembra ingiusto prendersela con lui, visto che si è unito alla squadra pochi giorni fa e non ha la bacchetta magica. Bisogna dargli la possibilità di lavorare, a oggi non si può dare un giudizio. A lui e Sabatini, avendo lavorato assieme alla Lazio e al Palermo, sono legato e faccio fatica scindere l’aspetto tecnico con quello umano».
Un giudizio sul direttore generale della Salernitana, che nonostante le sue condizioni di salute è sempre vicino alla squadra?
«È un profondo conoscitore di calcio e soprattutto ha l’intuizione, una qualità difficile da trovare».
A che quota fissa la salvezza?
«Di solito si rimane in A con 40 punti. A mio avviso, questa stagione con 38 si mantiene la categoria».
Rossi, per chiudere, che opinione ha dell’Udinese?
«I suoi punti di forza sono l’ambiente, equilibrato, e la sua proprietà, locale e in sella da tanti anni. Una garanzia, vista la continuità. Dal punto di vista della squadra, mi sarei aspettato uno zoccolo duro di 4-5 elementi che faccia crescere i giovani. Quei calciatori com’erano un tempo Domizzi, Pasquale, Pinzi, Di Natale. A Palermo, nel mio caso, calciatori come Ilicic sono diventati grandi anche grazie a ragazzi come per esempio Liverani, Bovo e Migliaccio».