Omicidio di Bovolenta, la mamma di Sara è incredula: «Mai visti litigare». L’abbraccio tra le due famiglie distrutte
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Il marito della sorella della vittima: «Stiamo vivendo un grande dolore, chiediamo silenzio». I baristi del locale “Il Caffè”: «Si sono conosciuti per la prima volta qui da noi»
«Non li ho mai visti litigare». Interrogata dai carabinieri del Reparto operativo, la mamma di Sara, Mariagrazia, è stata categorica. I sospetti sono tutti verso il genero, ma lei ha detto la verità, quello che sapeva. Se c’erano delle frizioni tra sua figlia e Pittarello, ed è chiaro che ci fossero vista la separazione, non lo avevano mai fatto vedere, nemmeno ai parenti stretti.
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Mercoledì la donna era a casa dell’altra figlia, Angela, che abita in una casa nella campagna di Terrassa Padovana, ad una manciata di chilometri da casa sua. Il marito Luca Viola non ha voglia di parlare e difende la privacy della sua famiglia. «Portate pazienza, non siamo abituati a gestire una situazione del genere. Siamo distrutti dal dolore, credo che sia immaginabile. Potete comprendere il dramma che stiamo vivendo». In giornata c’è stato anche un incontro tra la famiglia di Sara e quella di Alberto.
Familiari e amici uniti
In cortile ci sono diverse auto, la famiglia unita prova con parenti e amici veri a superare un lutto lancinante, con la consapevolezza che la vita deve proseguire, anche e soprattutto per dare forza alla nipote che deve superare un momento di grande difficoltà. La casa dove si sono riuniti, come detto, è in mezzo alla campagna, isolata, lungo una strada chiusa. Quasi a voler simboleggiare la loro necessità di metabolizzare il dolore per aver la forza di ripartire.
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Nella casa della mamma di Sara qualcuno, tra la serata di martedì e la mattinata di mercoledì, è passato, per spegnere una luce rimasta accesa e per abbassare la tapparella. Di fronte a casa resta la macchina di Sara, parcheggiata sul marciapiede. Un parcheggio temporaneo, diventato definitivo. Un segnale di una vita bruscamente interrotta.
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Martedì mattina lei e lui erano arrivati assieme, ognuno con la propria auto. I vicini di casa si sono ormai abituati al viavai di troupe televisive, di giornalisti e fotografi.
«Pochi giorni fa era tranquillo»
«Sono in una chat di amici nella quale c’è anche Alberto Pittarello e ci siamo scritti la scorsa settimana. Lui non fatto trapelare nulla dei suoi problemi sentimentali», racconta un amico.
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«Non so veramente cosa possa essergli successo per fare ciò che pare abbia fatto. Si è sempre comportato in modo ineccepibile con tutti. Siamo veramente senza parole. Giocava nell’Arzegrande calcio a 5, in passato aveva giocato anche a Cartura». Si parla al passato, anche se mancano ancora le certezze.
Legame nato al bar
Maurizio e Sandra sono i titolari del bar “Il Caffè” in centro a Bovolenta. Il loro ricordo di Sara e Alberto è molto lucido, seppur datato. «Si sono conosciuti qui nel nostro bar, all’epoca il locale era molto frequentato dai giovani. Poi, da quando erano andati ad abitare assieme, li vedevamo molto meno. Tra loro non c’era mai stata una parola fuori posto, entrambi hanno sempre avuto un comportamento irreprensibile», chiudono dal locale.