Terzo mandato, Gasparri: «Tutti sostituibili. Il Carroccio non andrà solo alle regionali in Veneto»
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foto da Quotidiani locali
Capogruppo Gasparri, l’esito del voto in Sardegna ha segnato la prima battuta d’arresto della coalizione di centrodestra dopo le politiche: assist per i leghisti che chiedono il terzo mandato. E la premier Meloni dice: «Impareremo da questa sconfitta». Ci sono ancora spiragli per uno Zaia-quater?
«Davvero non vedo cosa possa c’entrare il voto in Sardegna con quello in Veneto. Truzzu stesso ha ammesso di non esser stato un buon candidato. E magari, con Solinas, sarebbe andata pure peggio».
E Zaia? I leghisti sono convinti che, se si ricandidasse, in Veneto vincerebbe...
«Ma a questo punto non facciamo nemmeno le elezioni, ed eleggiamolo direttamente presidente. Stimo Zaia, è bravo e lo ha dimostrato. Non penso al suo futuro, come lui non penserà al mio. Per me potrebbe fare qualsiasi cosa, pure il Papa. Ma nessuno è insostituibile. Ed è sbagliato personalizzare la discussione. Dovremmo forse fare una norma ad personam, per salvare Zaia, perché è tanto bravo?».
Per lei il limite è una garanzia costituzionale?
«Ma lo era pure per Zaia, dato che fu lui a inserire il limite dei mandati per consiglieri e assessori».
L’accordo sul terzo mandato potrebbe entrare nelle trattative in corso, per scegliere i candidati presidenti in Umbria, Basilicata e Piemonte?
«No, non era nel patto di governo. Quanto alle prossime regionali, il tavolo responsabile degli enti locali ha concluso il suo lavoro e ha trasmesso i nomi ai leader dei partiti, per la conferma. Saranno loro a ufficializzare le decisioni».
La Lega tira dritto sul terzo mandato e annuncia che riproporrà l’emendamento in Senato. Come finirà?
«Che verrà bocciato».
Non la preoccupa un possibile asse Pd–Lega?
«Ma quale asse? Io in Commissione c’ero ed è finita 16 a 4, con i voti contrari del Partito Democratico».
Ma Bonaccini...
«Bonaccini ha un interesse personale. Non confondiamo la norma con l’interessato. Io pure vorrei avere le ali, e se ci fosse un emendamento per averle, voterei a favore».
Rischi per la tenuta della maggioranza?
«Nessuno, i pensieri della maggioranza sono altri».
Sarà quantomeno fastidioso, per voi, che i leghisti continuino a spingere...
«Ma no, questo è un tema organizzativo».
Sarà posta la fiducia?
«Non lo so, deciderà il governo. Ma solitamente è una decisione che viene presa quando c’è un atteggiamento ostruzionistico dell’opposizione».
La Lega si dice pronta a correre da sola alle regionali.
«Siamo sempre stati uniti e lo saremo anche in Veneto. Certo, ognuno deve fare un po’ di propaganda muscolare, per sostenere le proprie tesi. Ma la Lega non correrà da sola».
E chi sarà il candidato di centrodestra, secondo lei?
«Mancano quasi due anni. Penso che i veneti abbiano ben altre priorità. E pure Zaia credo si sia stancato di sentirsi sempre tirare in ballo».