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Март
2024

Novello parla dalla vetta.  «Ho sempre molti amici a Belluno,  non cerco rivincite»

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Novello parla dalla vetta.  


«Ho sempre molti amici a Belluno,  

non cerco rivincite»

foto da Quotidiani locali

Senza essere oracoli, è facile ipotizzare che domenica alla Spes Arena (ore 18) il pubblico applaudirà convinto uno dei beniamini della scorsa stagione.

La separazione estiva del Belluno Volley da Marco Novello era stata la meno compresa dai tifosi, che vedevano in lui una sorta di beniamino e punto di forza futuro. In ogni caso, all’opposto male non è andata. Ora è uno dei trascinatori del Mantova che da neopromossa sogna la serie A2, forte del +5 sul San Donà, rispetto a cui ha pure una partita in meno. La strada verso la finale promozione contro la capolista del girone Blu sembra tracciata, ma rimangono due trasferte complesse da superare.

Belluno domenica e poi proprio San Donà nello scontro diretto. I virgiliani conoscono soprattutto le insidie di un campo dove solo Acqui Terme si è portata via qualcosa. Agli avversari di Bisi e compagni non manca, comunque, la fame di rivalsa dopo il ko in semifinale di Coppa Italia (poi vinta da Palmi) contro Fano. Qui peraltro Novello ha messo a terra 28 punti.

Marco, venite dal doppio ko con Motta in campionato e Fano in Final Four. Soprattutto, quanto delude aver mancato la finale?

«Immaginavamo di affrontare una formazione tosta sotto ogni punto di vista. Fano schiera giocatori davvero forti, aveva il fattore campo dalla propria e si era appena imposto 3-0 sul Macerata primo. I set sono stati combattuti e noi forse qualcosa in più potevamo fare, ma le recriminazioni risultano limitate».

Con Motta, invece, avevate la testa alla Coppa?

«No, direi di no. È che loro stanno girando bene adesso e ci hanno impedito di giocare, provocando un po’di nervosismo».

Sarete feriti alla Spes Arena, dunque ancor più pericolosi.

«Più che altro, non vediamo l’ora di tornare alla vittoria, anche perché è il momento chiave dell’annata e non vogliamo proprio vanificare il vostro percorso. Tra Belluno e San Donà i punti pesano doppio».

Non molti avrebbero scommesso di vedervi lassù, adesso.

«La società puntava alla salvezza, in estate. Io stesso, all’inizio, non immaginavo potessimo lottare così in alto. Tuttavia ho colto dai primi allenamenti un alto livello qualitativo e soprattutto un ritmo sostenuto. Ciò spesso si traduce in risultati positivi. Inoltre la panchina garantisce ricambi all’altezza, tanto da non far sentire le mancanze di chi magari è costretto a rimanere fuori causa infortunio. È accaduto anche a me».

In finale di Coppa Italia due formazioni del girone Blu. Sono più forti?

«Non c’è un abisso, ma qualcosa in più sul piano tecnico e fisico lo hanno».

Veniamo al Belluno. All’andata avvenne la prima di tre sconfitte consecutive che a dicembre sembravano destinate a scombussolare l’ambiente. Da lì in poi invece, un solo ko.

«Ma io ero convinto potessero migliorare il loro rendimento, specie conoscendo coach Gian Luca Colussi. Lo hanno dimostrato e ora, dopo il mai semplice cambio di palleggiatore, so che hanno trovato la giusta sintonia».

Ti vogliono tutti bene, qui a Belluno.

«Lo so, sento le stime di affetto. Prima e dopo il match rivedrò volentieri tante persone. Durante, invece, so che sarà dura, di fronte al pubblico caloroso della Spes. Ma quello sarà un ulteriore stimolo».

In estate il club non ha puntato su di te…

«Cose che accadono, pazienza. Le società fanno le scelte ritenute più adeguate e, nel bene e nel male, si accettano. Non ho rimpianti, al contrario tengo nel cuore una stagione che mi ha insegnato tantissimo».

Neanche un po’ di fame di rivincita?

«No davvero. Giocherò come sempre, ma in una gara per forza diversa dalle altre».




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