Ditelo al Mattino di Padova: dall’inceneritore al rifugio antiaereo, tutti i temi
foto da Quotidiani locali
Vi invitiamo a inviare via mail lettere al nostro giornale: le pubblicheremo qui e sul giornale di carta. Segnalate problemi, suggerite temi “caldi” su Padova e provincia. E raccontateci notizie e storie. Indirizzo: lettere@mattinopadova.it. D’obbligo rispettare la misura massima di 30 righe e firmare per esteso.
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Inceneritore, serve organizzare un confronto pubblico
Sono stato invitato ad un confronto pubblico dal comitato “No quarta linea inceneritore di San Lazzaro”, in quanto già consigliere del Quartiere 3 Est e componente dell’osservatorio ambiente del Comune. Confronto franco, leale e senza influenze partitiche proprio di coloro che vogliono saperne di più sulla questione rifiuti che interessano la salute pubblica.
Dai rifiuti che si conferiscono nell’attuale termovalorizzatore, il Comune riceve dal gestore degli impianti circa 8,40 euro a tonnellata che dovrebbero impiegarsi nella manutenzione dell’ambiente, asserisce il comitato, somma che non si sa dove viene impegnata.
Il Comitato, inoltre, non è contrario, come si asserisce, a tutto l’impianto ma solo alla installazione della quarta linea che non è affatto tecnologicamente innovativa secondo costoro ed è per questo inutile in quanto la terza unità dell’impianto è sufficiente a smaltire la quantità attuale di rifiuti.
Opinioni e argomenti che hanno bisogno di essere approfonditi e resi partecipi i cittadini. Per tutti questi motivi si proporrà al Comune di Padova e a quanti hanno a cuore la salute dei cittadini di confrontarsi, un confronto pubblico, sul tema.
Michele Russi
uditore IX Commissione F.I.
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All’Arcella ovest servono più bidoni per i pannolini
Abito nel quartiere Arcella, zona Ovest, e dal 2019 facciamo il porta a porta. Nell’utilissimo libretto di istruzioni che ha accompagnato la distribuzione dei bidoni agli abitanti della zona era spiegato in modo molto chiaro come effettuare la scelta dei rifiuti e la loro collocazione nei vari bidoni.
Qualche tempo fa a fianco del parcheggio del Centro commerciale La Corte ho notato un bidone che non avevo mai visto. È quello della raccolta dei pannolini femminili, dei pannolini per bambini e dei pannoloni per gli anziani. Ma come, nel libretto di istruzioni è scritto che quel tipo di rifiuti vanno collocati nel bidone dell’indifferenziato? Allora ho cercato anche nella apposita app ed ho scoperto che effettivamente ora quel tipo di rifiuto va collocato negli appositi bidoni distribuiti nel territorio.
Ma dove sono questi bidoni e quanti sono?
Nel quartiere Arcella, che io sappia, il loro numero è pari a zero. Una domanda mi viene spontanea come fare? Facciamo l’ipotesi di una persona anziana con badante, il più delle volte quasi anziana quanto la badata, li mette da parte per qualche giorno e poi la badante con il suo sacchetto maleodorante prende un autobus e lo porta in loco? Tra bambini piccoli, donne in età fertile ed anziani con incontinenza parliamo di migliaia di persone solo per il quartiere Arcella e forse ci vorrebbe un bidone dedicato ogni 5/6 vie. Spero che chi di dovere trovi la giusta soluzione ed in tempi brevi.
Armanda Libralon
Padova
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Francesco Canella, un vero papà per noi
«Ero curioso di stringere la mano al papà di tutti i dipendenti Alì. Lavoro qui e mi diverto molto!». Ottobre 2002. Centro commerciale Alìper di Abano Terme. Incontro per la prima volta Francesco Canella, il leader fondatore della nota catena di supermercati, all’esterno della barriera casse e d’istinto vado a fare la sua conoscenza pronunciando quelle esatte parole. Lui mi prende letteralmente sotto il suo abbraccio paterno, dopodiché percorriamo assieme tutta la galleria dell’edificio fino all'uscita.
Si è trattato indubbiamente di un incontro che ha segnato la mia vita, lavorativa e non. All’epoca ho compiuto da poco i 19 anni, sono stato da poco assunto presso l’azienda Alì e sono impiegato proprio presso il punto vendita di Abano Terme in qualità di apprendista macellaio. Pochi giorni dopo, chiamo il signor Francesco direttamente al suo numero privato per chiedergli un colloquio approfondito, e lui mi risponde testualmente: «Sono sempre a disposizione dei miei dipendenti quando hanno bisogno di me». Naturalmente si ricorda di me e mi chiede sornione : «Ti diverti ancora?».
Negli anni, si crea con il signor Francesco un feeling particolare che ci porterà sempre a riconoscerci e salutarci calorosamente, durante le sue numerose incursioni presso i vari punti vendita Alì.
Negli ultimi anni, il signor Francesco non bazzicava più i suoi punti vendita molto spesso, ma ha ceduto il passo ai suoi inossidabili fratelli Piero e Settimo, e al figlio Gianni, assistiti a loro volta dai collaboratori più fedeli. Oggi la mitica “grande famiglia” si riscopre orfana del padre, autentico self-made man in salsa veneta, ma continuerà ad esistere nel suo nome.
Mattia Bianco
Galzignano Terme
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Bisogna restaurare il rifugio antiaereo di Palestro
Circa un anno fa abbiamo interessato il Comune per dare corso alla manutenzione di un elemento identificativo e di memoria del Rione Palestro: il rifugio antiaereo del quartiere. Ma purtroppo ad oggi nulla è accaduto anche a fronte di promesse espresse per le vie brevi e non concretizzate.
Nel frattempo, la situazione è peggiorata, il sito risulta allagato poiché gli impianti di sollevamento, oltretutto aperti a chiunque, sono andati fuori uso trasformando tra l’altro il luogo in zona pericolosa. Si ricorda in sintesi che nel Rione Palestro, all’interno dell’area verde delle case Ater adiacenti alla piazzetta Caduti della Resistenza, sono presenti dei resti di un ricovero antiaereo della seconda guerra mondiale, emersi durante i lavori di riqualificazione del complesso.
All’inizio degli anni 2000 il rifugio, riportato alla luce e reso fruibile, è stato inaugurato dalle autorità ed associazioni di quartiere per commemorare la morte di chi vi trovò rifugio durante gli storici bombardamenti con relativa posa di una stele a memoria.
Questo sito quindi ha rilevanza storica e sociale per gli e le abitanti del quartiere, in quanto mantiene viva la memoria di quegli infausti momenti.
Nel 2020, a seguito dei lavori di riparazione dell’impianto di teleriscaldamento del complesso, tutto il giardino compresa l’area del rifugio è stata manomessa da lavori di scavo relativi a interventi sull’impianto anzidetto e l’area verde e la zona del rifugio non sono state ripristinate e riportate all’originaria bellezza.
Chiediamo calorosamente che per il prossimo 25 Aprile l’area del rifugio antiaereo venga ripulita e ripristinata e si avvii il recupero del verde per l’area adiacente, con la ripiantumazione degli alberi rimossi. Questo affinché il luogo in argomento possa ritornare ad essere punto della “memoria”, di aggregazione e riferimento per chi vive e attraversa il rione e luogo per visite didattiche delle scuole presenti nel Rione.
Confidiamo che il Comune di Padova possa finalmente farsi parte diligente nel risolvere la problematica descritta e segnalata da più di un anno ed attuare i relativi interventi di manutenzione e ripristino attivando gli uffici e gli enti competenti, favorendo così una ripresa della bellezza e delle reti relazionali di un rione che negli anni è stato trascurato e “svuotato”.
- Comitato Palestro 30 e Lode
- ANPI Padova
- ASD Quadrato Meticcio
- AES-CCC
- Legambiente Padova
- AUSER Savonarola
- Associazione Mimosa
- Città e Partecipazione
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L’ospedale funziona grazie al personale
La sera del 6 febbraio, per un urgente problema di salute, mi sono recato al pronto soccorso, malgrado non stessi bene, nel tempo che sono rimasto ho potuto vedere degli eroi all’opera: medici e infermieri che per tutta la notte e in spazi molto ristretti, hanno fatto di tutto per salvare vite umane. Al mattino sono stato trasferito nel Reparto di Clinica Medica 1 al 7° piano del monoblocco, dove sono rimasto ricoverato fino al giorno 23 febbraio.
Sì, la sanità in generale ha tanti problemi da risolvere, ma io, durante il mio ricovero, ho toccato con mano l’eccellenza di questo reparto in tutte le sue fasi operative verso il paziente, la competenza, la passione e l’amore verso il malato. Ringrazio il direttore Paolo Simioni, la dottoressa Marta Biolo il dottor Della Valle e tutti gli altri medici, compresi i bravi specializzandi, tutti gli infermieri sempre presenti e tutti gli operatori sanitari del reparto, che pur operando in condizioni non ottimali mi hanno dato conforto e tutte le cure di cui avevo bisogno.
La sanità ha una grande risorsa: un eccellente personale medico e paramedico, sono queste le fondamenta per rinnovare e migliorare la sanità pubblica. Pierino Barattin Padova Lampioni a Legnaro Manca l’educazione e il rispetto dei beni I lampioni del nostro Comune oltre ad essere dei punti luce alla sera assolvano anche ad un altro compito: pubblicizzare i matrimoni, agenda con numeri di telefono, agenzia interinale per coloro che cercano lavoro ed ancora informativa per offerte di lavoro.
Risultato evidente di questo uso è l’imbrattamento, la sporcizia che poi si accumula per terra e la rovina del colore del palo. Senza contare la difficoltà ed il costo per la comunità di ripristinare lo stato iniziale della struttura. Sembra di capire che all’amministrazione questo vada bene per non disturbare chi appende gli addobbi. Ed è evidente che i fruitori del palo non hanno nessun rispetto per la cosa pubblica essendo privi di educazione civica. L’immagine che mostra il nostro Comune all’esterno risulta negativa.
Favero Bruno Legnaro
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Il circolo aeronautico è nell’abbandono
Siamo un gruppo di ex militari dell’aeronautica e di altre forze armate. Vogliamo portare alla vostra attenzione la situazione del nostro ex circolo aeronautico in via Decorati al Valor civile, oramai a causa dell’abbandono da parte delle autorità militari e civili diventato un luogo vetusto con sterpaglie e con i locali frequentati da balordi ed ex drogati. Se ci aiutate a implorare le autorità o qualcuno in grado di recuperare un posto che era un fiore all’occhiello per Padova e dove noi tutti civili ed ex militari ci vedevamo. È un grandissimo peccato lasciare un luogo del genere alla mercé di abbandono e desolazione. Noi stessi ci offriamo per collaborare alla ripresa e al riordino del nostro ex circolo. Vi chiediamo di aiutarci in questa nostra inconcludente battaglia di civiltà.
Antonio Capuano
ex militare Padova
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Il fico di Anatomia è gravemente malato
“Studiosa senior” è la mia attuale qualifica universitaria: dopo 5 anni di felice vita da “senior”, sono tornata “studiosa” e quindi alle mie radici in Anatomia Umana dell’Università di Padova, ed ho visto, con grande dolore, che il fico del cortile è morente. So bene che tanti sono gli alberi da preservare e salvare, anche interi boschi, ma io qui lancio un appello per un solo albero: un fico. Il fico non è un albero qualsiasi, è da sempre caratterizzato da un forte simbolismo. Nella nostra religione, dalla Genesi all’Apocalisse, il fico è citato oltre 40 volte.
Ed era pure un fico – noto come ficus aurea religiosa – l’albero sotto il quale Siddharta Gautama, il futuro Buddha, ebbe l'illuminazione. In molte e diverse culture il fico è l’albero della vita, della conoscenza del bene e del male, l’albero cosmico: non è un albero qualsiasi. E questo specifico fico non è in un posto qualsiasi: è in un cortile universitario del complesso di Via Gabelli. Spero che almeno studenti e professori possano ancora sedersi, tranquilli, sotto il fico di Anatomia a parlare dell’albero della vita e della conoscenza.
Non lasciamo morire il fico di Anatomia!
Silvia Chiarelli
Padova
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Il varco in Prato è una trappola per automobilisti
A Padova c’è una trappola per automobilisti, anzi per “salmoni”. È situata davanti alla chiesa di Santa Giustina: il varco elettronico per la corsia dei bus. Invece di scrivere “Attivo tutti i giorni” oppure specificare “Festivi compresi”, i responsabili hanno preferito scrivere il numero dell'ordinanza, traendo quindi in inganno un gran numero di automobilisti.
Chi scrive ha preso la multa il giorno di Natale 2023 alle 17.14 e notificata il 15 marzo. Teoricamente avrei potuto prenderne altre incorrendo nel medesimo errore. Ho lasciato il cartello scritto con il pennarello per qualche minuto, nonostante ciò ben quattro automobilisti sono incorsi nella “trappola per salmoni”. Gli orsi affamati abbiamo ben compreso chi sono. Se l’amministrazione comunale ha bisogno di soldi, ce li chieda in maniera più corretta.
Alfredo Belluco
Padova
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Visita per la patente: ottima la gestione ma pessimo il posto
Lo scorso 14 marzo mi sono recato presso la sede di via Ospedale 22 per la visita medica per il rinnovo della patente. Appuntamento alle ore 15.40. Fatto tutto l’iter previsto in 40 minuti, nonostante il “tutto esaurito”, come mi aveva anticipato all’ingresso il gentile usciere. Complimenti per la gestione e la professionalità dimostrata. P.S. Purtroppo la sede da raggiungere si trova nel posto più “terribile” di Padova. Francesco Contarini Padova Quartiere S. Giuseppe Buche nelle strade bisogna riasfaltare Leggendo il “mattino di Padova” ho trovato questo indirizzo email che forse, e dico forse, mi permette di comunicare alcune cose al Sindaco, cose che evidentemente non sa.
Ci sono tante strade dissestate e piene di buche nel quartiere San Giuseppe. Su tutte: via Curtatone e Montanara, via Divisione Folgore, via Palestro e l’interno di via Vicenza (dove c’è Villa Maria). Si potrebbe intervenire con una riasfaltatura? C’è serio rischio di farsi male per i residenti. E poi, via Delle Melette (sempre vicino a Villa Maria) è piena di auto parcheggiate in divieto di sosta che impediscono la regolare circolazione del traffico con alto rischio di possibili incidenti: si può chiedere un intervento dei vigili?
Gennaro Manganella
Padova